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Passo avanti per la ex cava di Paterno. Firmata convenzione per la caratterizzazione dei rifiuti

Stanziati dalla Regione 189mila euro a fondo perduto. Impallomeni: ‘Passaggio chiave per individuare il tipo di rifiuto e poi il suo smaltimento’

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L’assessore Impallomeni alla cava di Paterno in una foto di archivio L’assessore Impallomeni alla cava di Paterno in una foto di archivio © N.c.
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È stata firmata mercoledì 6 luglio la “Convenzione per la caratterizzazione dei rifiuti e redazione della analisi di rischio” tra il Comune di Vaglia e la Regione Toscana che stabilisce il cronoprogramma dei lavori e quantifica le risorse finanziarie erogate per l’identificazione dei rifiuti presenti nel sito della ex cava di Paterno e il loro conseguente smaltimento secondo le normative di legge. Dopo l’inaugurazione dei lavori di messa in sicurezza di metà giugno, un altro passaggio fondamentale verso la bonifica completa del sito.

“La firma della Convenzione rappresenta un grandissimo passo in avanti- commenta il vicesindaco ed assessore all’ambiente Riccardo Impallomeni- e per due motivi principali: in primis, dimostra infatti con quanta cura e velocità stiamo lavorando per il raggiungimento del nostro grande obiettivo, come Amministrazione, ovvero la bonifica dei sei ettari della ex cava di Paterno; inoltre la Convenzione assicura al Comune di Vaglia 189 mila euro a fondo perduto messi a disposizione alla Regione Toscana dal Ministero dell’Ambiente che, a differenza dei 200 mila previsti per la messa in sicurezza iniziata a metà giungo, non dovranno essere restituiti dai cittadini vagliesi”.

Continua Impallomeni: “La caratterizzazione dei rifiuti e la analisi di rischio è un passaggio chiave dell’intero procedimento, in quanto durante questa fase si procede con l’individuazione della tipologia del rifiuto assegnando un codice identificativo, il CER, in base al quale si decide per lo smaltimento dello stesso nel modo più appropriato. È chiaro- continua il vicesindaco- che se viene recuperato un rifiuto, e viene classificato come radioattivo, la procedura di smaltimento di questo avrà un percorso, molto più lungo e costoso, rispetto a quello che potranno seguire i fanghi di scavo dell’Alta Velocità”.

La Convenzione stabilisce quindi un cronoprogramma ben definito, che consiste nella progettazione, caratterizzazione dei rifiuti, e successiva analisi di rischio, per terminare con il collaudo.

Il termine previsto dei lavori secondo la Convenzione è fissato per il 31 dicembre 2023, ma l’auspicio del vicesindaco Impallomeni è di riuscire ad accorciare i tempi: “La prossima tappa consiste nella gara di affidamento del progetto, e successivamente dei lavori, che ci auguriamo di riuscire ad indire entro l’estate, ed entro l’anno vorremmo portare a termine la caratterizzazione dei rifiuti, se non si presenteranno problematiche particolari”.

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