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Cambio di residenza forzato? Succede a Palazzuolo

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Palazzuolo sul Senio Palazzuolo sul Senio © N.c.
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Pubblichiamo di seguito una inserzione a pagamento scritta da una lettrice che ha acquistato lo spazio su OK!Mugello per raccontare la sua storia. Precisiamo quindi, ancora una volta, che non si tratta di un articolo a cura della redazione, ma di una inserzione a pagamento, della quale l'autrice si assume la responsabilità:

Spett.le Redazione, Egregio Direttore, voglio raccontare quanto sta accadendo a mia madre, vedova di 84 anni, residente a Palazzuolo sul Senio (FI) da oltre 50 anni.

Nel 2015 è deceduto mio padre residente insieme alla moglie in un’abitazione di loro proprietà a Palazzuolo sul Senio in località Piedimonte Pianaccio; in tale casa, in cui hanno vissuto i miei genitori allevando ben otto figli, mia madre - anche dopo il decesso del marito – ha conservato la propria residenza, senza contestazioni di sorta da parte di alcuno e continuando a pagare regolarmente tutti i tributi comunali che le venivano richiesti.

Orbene, ad inizio 2019, il Comune di Palazzuolo sul Senio ha notificato a mia madre, con raccomandata a. r., l’avvio di un procedimento amministrativo per il cambio d’ufficio della sua residenza presso l’abitazione del figlio che la stava temporaneamente ospitando per problemi di salute.

Al riguardo faccio presente che, purtroppo mia madre ha manifestato alcune problematiche di salute che richiedono, come da indicazione del suo medico curante, assistenza e supervisione di un familiare nella dieta e nell’assunzione dei farmaci.

Comunque, non appena ha appreso l’intenzione del Comune di trasferirle d’ufficio la residenza, mia madre si è immediatamente opposta depositando presso l’Ente una memoria scritta, corredata della certificazione medica a supporto, in cui dichiarava in modo espresso di trovarsi temporaneamente presso il figlio ma che era sua intenzione rientrare presso la sua casa di residenza non appena le condizioni di salute lo avrebbero consentito.

All’esito il Comune di Palazzuolo, prendendo atto dell’indubbia volontà di mia madre di mantenere la residenza nell’abitazione familiare in cui l’aveva sempre avuta da 50 anni, concludeva il procedimento non effettuando alcuna variazione anagrafica.

Si riteneva quindi che la situazione fosse stata sufficientemente chiarita, invece, dopo appena qualche mese, mia madre è stata nuovamente sottoposta a ripetuti accertamenti da parte del Comune di Palazzuolo, per tramite della Polizia Municipale, sia presso la sua residenza che presso l’abitazione del figlio che l’ospitava temporaneamente.

Durante tali accertamenti gli Agenti interpellavano ancora una volta mia madre riguardo alla sua residenza e lei, anche in tale occasione, confermava nuovamente quanto scritto e ribadito appena qualche mese prima, ossia di non volerla cambiare e di trovarsi temporaneamente presso il figlio per motivi personali.

E’ comunque ben immaginabile l’ansia, la preoccupazione ed il disagio che tutto ciò ha provocato ad una persona anziana con problemi di salute, che si è sentita messa sotto accusa pur non capendo quale ipotetico illecito avesse mai potuto aver compiuto, grave a tal punto da inviare ripetutamente i Vigili a cercarla!

Addirittura gli stessi Agenti di P.M., come si è appreso grazie ad un successivo accesso agli atti, durante uno degli accertamenti presso la residenza di mia madre, in sua assenza e senza il suo consenso, sono stati fatti entrare nell’appartamento da persona non autorizzata ed ivi hanno visionato i vari ambienti (bagno, cucina …) della casa, verbalizzando tra l’altro la presenza di polvere in bagno! A mio parere, credo che non sia piacevole per nessuno una così grave violazione della propria riservatezza. Inoltre rammento che ad ogni individuo spetta il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare nonché del suo domicilio, di cui la stessa legge italiana – se non erro - sancisce l’inviolabilità.

In ogni caso, dopo tali accertamenti per mezzo dei quali non poteva che essere stato confermato quanto già emerso nella precedente procedura amministrativa, il Comune di Palazzuolo nell’ottobre 2019 scorso – in modo del tutto inaspettato - notificava a mia madre un nuovo procedimento di cambio di indirizzo d’ufficio presso quello del figlio, con inserimento nel suo stato di famiglia.

Immediatamente è stata fatta opposizione scritta anche a questa ulteriore procedura d’ufficio sia da parte di mia madre che di mio fratello, allegando la pertinente documentazione medica, a dimostrazione che, tra l’altro a distanza di così breve tempo, la situazione della medesima cittadina era rimasta invariata.

Il Comune di Palazzuolo invece, disattendendo le deduzioni motivate dei miei congiunti, in data 28/11/2019 ha comunque disposto il trasferimento dell’indirizzo della residenza di mia madre presso quello di mio fratello, con inserimento nel suo stato di famiglia.

Si ritiene ingiusta ed incomprensibile tale imposizione che non tiene in alcun conto né la documentazione prodotta né la volontà, più volte ribadita, di una cittadina anziana, vedova e con problemi di salute, che non chiede altro se non di poter mantenere la propria residenza nel Comune ove è sempre vissuta nell’abitazione familiare di cui è anche proprietaria ed in cui ha un incontestabile diritto di continuare ad abitare!

Ho voluto scrivere questa lettera per rendere noto la sofferenza che questa vicenda sta cagionando a mia madre, ritenendo che sia vittima di un provvedimento ingiusto che, conseguentemente, renderà necessario dover ricorrere alle Autorità gerarchicamente superiori all’Ente territoriale che invece dovrebbe essere il più vicino alla sua popolazione e, soprattutto, alle persone più fragili e bisognose di tutela!

Imola, 05/12/2019

Paola Righini

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