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Giovanni Di Buto ricordato a Dicomano

Per lui apposta una targa

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La targa La targa © Aldo Giovannini
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Come i lettori ricorderanno, segnatamente gli amanti d’arte e di storia, l’amico Fabrizio Scheggi durante un convegno storico nella Sala del Consiglio Comunale di Dicomano (anche alla Casa di Giotto a Vespignano), ricordò con un bel libretto, la storia di Giovanni di Buto, Visconte di Ampinana, una delle tante piccole località più note dell’immenso territorio comunale di Vicchio di Mugello.

Una breve biografia di Giovanni di Buto, è pubblicata anche nel libro dello stesso Fabrizio Scheggi nel libro stampato dallo Studio Noferini nel 2019, intitolato “ Furono protagonisti – biografie di personaggi storici del Mugello”. E sulla scia di questo personaggio, ormai lontano nel tempo e nello spazio, ma ritrovato, riscoperto e riconosciuto, la tradizionale “Fiera di ottobre 2019” di Dicomano, (domenica 6 ottobre 2019), aveva come filo conduttore il ricordo cioè di questo grande uomo medievale, riscoperto appunto alla memoria collettiva dallo scrittore Fabrizio Scheggi nel suo libro “Il Visconte di Ampinana”, come appunto abbiamo sopra scritto.

Alla sua permanente memoria è stata apposta in Piazza Buonamici a Dicomano una targa in ceramica che ricorda la sua antica presenza nel vivace centro mugellano durante una simpatica manifestazione in costume d’epoca alla quale ha preso parte anche la Compagnia Teatrale “La Caldana” di Borgo San Lorenzo.

Per una semplice biografia ricordiamo che Giovanni di Buto nato ad Ampinana intorno al 1272, fu notaio, amministratore feudale per i conti Guidi, giudice inflessibile, poeta che conobbe Dante, commerciante di legname o poi tra i primi negozianti di stoffe in Dicomano dove avviò una proficua attività.

Ghibellino, è stato dimenticato dalla storia; eppure fu capace di segnare profondamente la sua epoca e la storia del Mugello. Fu estensore di numerosi atti notarili, tra cui quello famoso del 1302 nell'abbazia di San Godenzo, capaci di farci scoprire molto sugli usi e costumi medievali. Un plauso all’amministrazione comunale di Dicomano per questo atto, affinchè anche Giovanni di Buto, dopo 800 anni, abbia il suo posto che gli compete, grazie soprattutto a Fabrizio Scheggi.

Foto allegate

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