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Dal terremoto del 1919. La commovente storia di Mario Guidotti (1905-1922)

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Dal terremoto del 1919. La commovente storia di Mario Guidotti (1905-1922) Dal terremoto del 1919. La commovente storia di Mario Guidotti (1905-1922) © n.c.
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Nella foto (qui sopra): L’abitazione della famiglia Guidotti in via Brocchi ( già via di Sieve) sventrata dal terremoto del 1919. mario Guidotti era in quella cameretta - (Quarta parte). Fra le diverse segnalazioni che ci sono giunte da tanti lettori che hanno seguito con particolare attenzione i quattro episodi legati al terremoto del Mugello del 29 giugno 1919, di cui quest’anno ricorre il 100 ° Anniversario, il ricordo di Mario Guidotti – l’unica vittima di Borgo San Lorenzo (ci furono molti feriti), di quel disastroso evento – che ci è stato sollecitato, ci permette di scavare ulteriolmente in un periodo tragico in tutti i sensi – sociale, politico, ideologico – che caratterizzò la cittadina mugellana. Le ferite della Grande Guerra erano ancora aperte, sopraggiunse anche la “febbre spagnola”, la disoccupazione dilagava, gli scontri violenti fra massimalisti socialisti e i primi fascisti erano all’ordine del giorno, si respirava un acceso anticlericalismo e a farne le spese erano sovente i cattolici popolari, quindi con la fame e la miseria che sono sempre state cattive consigliere. In questo clima di scontro e di profonde divisioni, con il povero (ma grande prete) don Canuto Cipriani che cercava disperatamente di riappacificare gli animi, anche il terremoto venne a sconquassare ulteriormente la già difficile e precaria situazione nel nostro Mugello. Ma in quel periodo un piccolo faro di bontà, di fede, di autentica cristianità vissuta nei suoi sedici anni si accese in una vecchia strada borghigiana, l’antica via di Sieve (attuale via Brocchi). In una delle tante povere abitazioni l’11 settembre 1905 da Abramo Guidotti onesto ciabattino e da Caterina Spignoli, cestaia, nacque infatti Mario, figlio primogenito. Aveva quindi 14 anni quando il 29 giugno del 1919 l’onda sismica, che ebbe epicentro fra i monti di Villore, colpì anche l’abitato di Borgo San Lorenzo. Quel giorno era in soffitta a studiare (aveva come maestro l’ancora ricordato Edoardo Storai, uno dei fondatori dell’A. S. Fortis Juventus 1909), e lo spezzone di una trave gli lesionò un polmone; sembrava una cosa da poco, ma con il passare del tempo le sue condizioni si aggravarono e il giovane Mario iniziò il suo calvario. E qui venne fuori in seno a questo ragazzino una personalità esaltante, affascinante. Pativa dolori lancinanti ma non lo faceva notare, dal suo letto di dolore parlava e giocava con i fratelli di cui tre - Nello, Guido e Margherita – diverranno nel tempo religiosi missionari. Leggeva il Vangello, la Bibbia, parlava sempre di Gesù dicendo che lui aveva molto patito sulla Croce e nella sua mamma vedeva la figura della Madonna non cessando mai di esortare tutti a stare in pace (anche in casa Guidotti c’erano divisioni ideologiche), di pregare, di seguire i dettami dei comandamenti. L’unica cosa di cui sentiva nostalgia era la Palestra Ginnastica Sportiva Fortis Juventus. Mario infatti era stato fu uno dei primi giovani atleti, e pieno di vitalità andava tutte le sere con gli amici a far sport. Passarono tre anni di sofferenze dopo i quali avvenne la sua morte, il 19 maggio 1922 (predisse alla mamma Caterina che un suo fratellino, Luigi, sarebbe morto dopo un mese esatto dalla sua scomparsa. E fu proprio così. Incredibile!!). La vita di Mario Guidotti fu impressa in un libro dallo scrittore Franco Albonetti ( “ - S’è accesa una luce a Borgo San Lorenzo -“ Tipografia Artigianelli, Fermo, 1958), il quale degente in uno ospedale di Fermo per una grave malattia conobbe la sorella di Mario Guidotti, Suor Margherita, venendo a conoscenza della vita del fratellino scomparso quasi 40 anni prima delle “grazie” che tanti avevano ricevuto in suo ricordo. Lo scrittore si affidò al Servo di Dio Mario Guidotti del Borgo San Lorenzo e guarì. Fu proprio in quella circostanza che Albonetti, una volta guarito e dimesso dall’ospedale decise di scrivere un libro. Ecco la semplice storia di questo ragazzino borghigiano morto per i postumi di una ferita causata dal terremoto del 1919, morto dicevamo in odore di santità, come si dice in gergo, e se Borgo San Lorenzo che cammina veloce nel Terzo Millennio non ricorda più questo suo generoso figlio è veramente emozionante leggere la storia di questo ragazzino in un libro stampato 60 anni orsono a tanti chilometri di distanza dal Mugello e dopo 97 anni precisi dalla sua scomparsa. Ogni tanto, quando nel silenzio del cimitero comunale andiamo a rendere omaggio con una preghiera ad alcuni nostri cari ci soffermiamo davanti al loculo dove Mario Guidotti riposa nel mezzo al babbo Abramo e alla mamma Caterina, e dal 1997 anche al fratello don Nello Guidotti; quei valori che Mario insegnò ogni tanto tornano alla luce, come in questo semplice scritto, che non ha pretese intellettuali o filosofiche, ne tantomeno nostalgiche, ma serve per meglio comprendere il messaggio che lasciò tanti anni orsono questo giovanissimo ragazzo borghigiano, una delle tante vittime del tremendo terremoto del 29 giugno 1919. (Foto e archivio A. Giovannini)

 

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Commenti 4
  • paola

    MI SONO COMMOSSA

    rispondi a paola
    mar 9 luglio 2019 02:38
  • Marcello

    ERA UN GRANDE VECCHIO BORGO,COME SCRIVEVA L'AVVOCATINO. OGGI CI SONO LE MACERIE MORALI E CULTURALI.

    rispondi a Marcello
    mar 9 luglio 2019 01:03
  • Maria

    Piccole storie dimenticate, meno male che c' qualcuno che le fa rivivere. Grazie

    rispondi a Maria
    mar 9 luglio 2019 09:25
  • Carlo

    BELLISSIMA E COMMOVENTE QUESTA STORIA, NON LA SAPEVO.

    rispondi a Carlo
    lun 8 luglio 2019 09:35