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23enne muore solo in ospedale. La madre non poteva entrare per le norme anti Covid

Una brutta storia di burocrazia. La madre parla di 'disumanità' e spiega di raccontare perché le cose cambino

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Ospedale Ospedale © N. c.
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Sembra proprio una brutta storia di disumana burocrazia quella accaduta nei giorni scorsi all'ospedale San Giovanni di Dio (Torregalli) di Firenze. E' la storia di Simone Benvenuti, un giovane di 23 anni morto da solo in ospedale dato che ai genitori è stato impedito di entrare (per stare con lui) a causa delle normative Covid. Una vicenda denunciata dalla trasmissione di Rai 3 Agorà e rilanciata anche da Ansa Toscana. 

La madre racconta che il giovane soffriva fin da piccolo di piastrinopenia e che faceva controlli ogni tre mesi. Fino a che, lo scorso 13 gennaio, si è sentito male ed è stato ricoverato. Poi la madre racconta che con una telefonata è stata avvisata che il figlio era grave, ed avrebbe quindi chiesto di poter andare in ospedale, dato che è vaccinata ed avrebbe potuto, naturalmente, anche fare un tampone. Ma le sarebbe stato riposto di non andare, perché avrebbe potuto solo attendere fuori al freddo. Fino a che, alle quattro mattina, è stata chiamata avvisandola di correre in ospedale. Ma quando poi è arrivata era troppo tardi e suo figlio era morto da solo. 

La madre poi, alla quale il marito è morto per incidente stradale, ha negato il consenso all'autopsia, per non affrontare un altro calvario. Ma ora ha raccontato quanto le è accaduto. Ad agorà è intervenuto anche il direttore di Medicina Interna dell'ospedale, dottor Alberto Fortini, che ha spiegato come le decisioni in questi casi vanno prese interpretando le normative ed ha ammesso che (riporta Ansa) 'forse non sempre si interpretano in maniera corretta'

Qui l'articolo di Ansa Toscana

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Commenti 1
  • Gianna FANTINI

    Segnalo questo episodio: mia cugina affetta da sindrome di Williams operata in Cardiochirurgia a Careggi e in riabilitazione al Don Gnocchi la sera del 23 Dicembre ha avuto in ictus, ricoverata a Torregalli per accertamenti in urgenza, non è stato possibile potere avere notizie se non per telefono causa procedure Covid. I genitori entrambi vaccinati con terza dose e tampone negativo non sono stati fatti entrare nonostante la gravità delle condizioni della ragazza disabile...Immagino e comprendo il dolore della famiglia, perchè anche noi abbiamo passato ore disperate, capisco le procedure, ma mi sembra che in codesta struttura esagerano nella applicazione. Mia cugina ricorda benissimo la solitudine e la paura che ha passato , non potendo parlare e nemmeno muoversi e ne è rimasta provata.

    rispondi a Gianna FANTINI
    mer 26 gennaio 2022 09:36