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Uffici comunali chiusi il sabato a Dicomano. Passiatore replica alle opposizioni e spiega

Afferma: 'Facciamo chiarezza'

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Stefano Passiatore Stefano Passiatore © N. C.
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Questa mattina abbiamo pubblicato un intervento della lista Dicomano che Verrà (clicca qui) e sul tema si era espresso anche Giampaolo Giannelli. Ora il sindaco Stefano Passiatore spiega : Occorre ricordare un po’ di fatti. Il CCNL relativo al personale del comparto funzioni locali prevede che i dipendenti possano lavorare per non più di 5 giorni la settimana. Dovevamo quindi decidere come modificare l’orario di apertura per andare incontro agli obblighi contrattuali.

Nel 2020 decidemmo quindi di fare un sondaggio fra coloro che si recavano in comune il sabato mattina per capire se era una scelta obbligata o se, aprendo magari un pomeriggio fino alle 19, avrebbero potuto recarsi in Comune in altro giorno ad esclusione del sabato.

Il responso fu molto netto: per la stragrande maggioranza l’apertura fino alle 19 avrebbe sopperito alle necessità di coloro che venivano in Comune il sabato. Decidemmo quindi, come primo passo a partire da marzo 2020, di aprire solo il primo e terzo sabato del mese rimodulando l’orario dei dipendenti.

Questa volta abbiamo deciso, per necessità e per proseguire nell’applicazione del contratto, di chiudere anche nei due sabati al mese rimanenti per ridurre i consumi di un giorno completo. D’altronde è anche compito nostro far tornare i conti anche se questo tocca l’erogazione dei servizi. Per darvi un’idea: la sola pubblica illuminazione ci costava nel 2019 fra i 90 e i 100 mila euro. Quest’anno prevediamo di spendere poco meno di 300 mila euro. E’ evidente che ridurre di un sesto i consumi di gas e luce per il palazzo comunale aiuta a contrarre le spese (chiaramente senza risolvere il problema). Anche perché le bollette le paghiamo con i soldi di tutti. 

La decisione l’abbiamo presa sapendo anche quante persone vengono ancora il sabato mattina perché, a differenza di molti altri, noi ci siamo tutti i sabati mattina in comune e sappiamo bene quanto sia realmente frequentato e conosciamo la tipologia di utenti. Ci sentiamo anche confortati dal fatto che molti comuni, da anni, chiudono il sabato. 

Non saranno le uniche misure. Assieme a questo, come molti altri comuni, ridurremo alcuni punti luce come l’illuminazione nei parchi, ridurremo di un grado la temperatura negli edifici pubblici (eccetto le scuole), renderemo ad uso esclusivo del comune le colonnine elettriche (sapendo che abbiamo firmato accordo con ENEL X per le nuove) ed altri piccoli interventi.

Insieme a questo a breve sarà possibile parlare con gli uffici aperti al cittadino in modalità online e nel 2023 vedremo i frutti dei finanziamenti che abbiamo preso dal PNRR per digitalizzare tutti i servizi.

Capisco che ognuno di noi possa avere idee diverse su come ridurre le spese ed organizzare i servizi al cittadino ma qualcuno bisogna che decida. Mi pare che si sia fatto il possibile per ridurre il disagio. Detto tutto questo, se vedremo che realmente rappresenterà un’esigenza per i cittadini l’apertura il sabato, penseremo a modalità organizzative diverse per andare loro incontro, come abbiamo sempre cercato di fare.

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