Trattore © OkNews24
Un’altra tragedia sul lavoro sconvolge la Toscana. In località Traversa, nel comune di Firenzuola, un agricoltore di 88 anni ha perso la vita dopo essere rimasto schiacciato dal suo trattore, ribaltatosi mentre stava lavorando su un terreno di sua proprietà.
Nonostante l’intervento tempestivo dell’elisoccorso Drago, dei Vigili del Fuoco di Barberino del Mugello e Monghidoro, e dei sanitari del 118, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. I soccorsi hanno potuto solo constatarne il decesso.
Due morti in venti giorni: “Non è fatalità, è emergenza”
Si tratta del secondo incidente mortale con trattore agricolo in Toscana nel giro di poche settimane, dopo la morte di un 69enne a Barberino Tavarnelle a metà giugno. Un bilancio pesante che torna a far discutere sulla sicurezza dei mezzi agricoli, specialmente quelli più datati e privi di dispositivi di protezione.
A intervenire duramente è la Federacma, la Federazione nazionale dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che denuncia da anni lo stallo normativo sull’obbligo di revisione.
“Due morti in venti giorni nella stessa area non possono essere considerati fatalità. È una crisi strutturale” – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma. – “I trattori, se non controllati e aggiornati con dispositivi come rollbar, cinture e protezioni, diventano trappole mortali. È inaccettabile che la legge del 2015 sulla revisione obbligatoria sia ancora bloccata per mancanza del decreto attuativo.”
Una legge mai applicata: “Lo Stato ha una responsabilità gravissima”
La legge c’è, ma manca il decreto attuativo: niente officine autorizzate, niente calendario di controlli, nessun presidio di sicurezza effettivo. Intanto, secondo i dati INAIL, ogni anno in Italia sono oltre 100 le vittime in agricoltura a causa di incidenti con mezzi agricoli, e la prima causa è il ribaltamento del trattore.
“Non basta il dolore delle cronache – ha concluso Borio –. Servono interventi concreti, subito. Dietro ogni trattore non revisionato si nasconde un rischio che non possiamo più permetterci”.
Federacma si è detta disponibile a collaborare con le istituzioni per sbloccare l’iter normativo, attivare la rete delle officine e garantire la sicurezza sul lavoro nelle campagne italiane.


