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Cultura e Storia: Il restauro dell'Organo Stefanini verso il traguardo finale

In questi giorni, insieme alla cara Marilisa Cantini, presidente del Comitato dell'organo "Stefanini 1696".....

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Una foto del comitato dell'organo Una foto del comitato dell'organo © Fotocronaca - Aldo Giovannini
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In questi giorni, insieme alla cara Marilisa Cantini, presidente del Comitato dell'organo "Stefanini 1696", e al consigliere Giuseppe Panchetti, abbiamo avuto l'opportunità di osservare con particolare attenzione i lavori di restauro e collocamento di questo prezioso ed unico strumento del Maestro organaro Bartolommeo Stefanini da Lucca, all'interno del Santuario del SS. Crocifisso di Borgo San Lorenzo. I lavori sono diretti da Massimo Drovandi, titolare dell'azienda con sede a Quarrata, che si è assunto l'onere e l'onore di iniziare e portare a termine questa pagina storica e culturale.

Brevemente, per ricordare a tutti coloro che nel corso di questi anni hanno generosamente contribuito e a coloro che lo faranno in futuro, l'Organo Stefanini fu commissionato nel 1696 per la Badia Fiesolana dal maestro lucchese, nientemeno che dal Granduca Cosimo Terzo de' Medici, come dono di ringraziamento al suo rientro a Firenze dopo aver contribuito alla cacciata dei turchi dall'Europa.

Dopo un secolo, nel finire del XVIII secolo, durante l'invasione napoleonica della Toscana e il saccheggio di opere d'arte, l'organo Stefanini venne notato per la sua preziosità e fu staccato e portato via su carriaggi. Tuttavia, era talmente pesante che alla fine fu abbandonato nei campi fra Mulinaccio e Vaglia. Successivamente, la Curia ritrovò l'organo e lo donò a un istituto di suore in via della Scala a Firenze. Fu solo a metà del XIX secolo che l'organo fu donato alla Pieve di Santa Felicita a Faltona, nel comune di Borgo San Lorenzo. L'oggetto, di stile prettamente "barocco", risultava in contrasto con l'architettura "romanica" della Pieve.

Dopo quasi 150 anni dal suo collocamento a Faltona, fu costituito a Borgo San Lorenzo, sotto il rettorato di don Giancarlo Corti, un comitato per il recupero e il posizionamento dell'organo in un edificio sacro adatto allo scopo, ossia il "barocco" Santuario del SS. Crocifisso. Sono passati quasi 17 anni dal lontano 2006, e a Don Corti è subentrato Don Tagliaferri, mentre attualmente il pievano è Don Luciano Marchetti. Finalmente, siamo forse giunti al traguardo finale.

La lentezza di questi tempi, se così si può dire, non è stata tanto dovuta al lato finanziario, benché di notevole considerazione (anche quello ci mancherebbe!), ma soprattutto alla burocrazia che ha rallentato, e non poco, i lavori di ricollocamento dopo che la parte lignea e la parte fonica erano già quasi terminate. Abbiamo aperto nel 2006 i cataloghi d'archivio per raccogliere articoli, recensioni, foto di eventi, manifestazioni, eccetera, in modo che rimangano testimonianze di questi passaggi dell'Organo Stefanini dalla Badia di Fiesole, all'Istituto di Suore di Firenze, alla Pieve di Faltona e, finalmente, al Santuario del SS. Crocifisso di Borgo San Lorenzo.

I lavori stanno procedendo - come ci ha confermato Massimo Drovandi - e sono già stati collocati gli elementi indispensabili per la grande cantoria, i supporti sui quali sono stati inseriti i quattro "Telamoni" che, nell'iconografia storica, sorreggono tutto il complesso (a Faltona erano chiamati "I bischeri di Faltona" poiché si assumevano sempre il peso sulle spalle!). Sono stati installati anche i grandi pannelli in fibrocemento, rifiniti con una rete e una rasatura che riproduce l'effetto intonaco. Inoltre, sono in corso i lavori sull'intradosso della stessa cantoria nella parte centrale. Verrà inoltre ripristinata la grande tela quaresimale che copriva l'Organo quando, durante questo periodo dell'anno liturgico, non poteva essere suonato.

Drovandi si è mostrato soddisfatto per il progresso dei lavori e, anche se sarà impossibile inaugurarlo in occasione della festa del SS. Crocifisso a fine mese, spera di consegnare tutto il monumentale e imponente manufatto, compresa ovviamente la parte fonica, in tempo per le festività natalizie. Sarebbe ottimale se l'inaugurazione potesse avvenire entro la fine di quest'anno. È doveroso ricordare che il Santuario del SS. Crocifisso, voluto dal popolo contadino e rurale dell'epoca per salvaguardare l'immagine venerata del Crocifisso ligneo, fu inaugurato nel 1743, quindi quasi 280 anni fa! Siamo fiduciosi e lanciamo un appello affinché altre generose offerte possano giungere al comitato.

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