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Addio al vecchio bidet: il suo sostituto è più pratico e moderno

Il bidet tradizionale sparisce dai nuovi bagni: ecco perché la doccia igienica è ormai l’alternativa più richiesta.

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Addio al vecchio bidet: il suo sostituto è più pratico e moderno - okmugello.it Addio al vecchio bidet: il suo sostituto è più pratico e moderno - okmugello.it © N. c.
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Il bidet tradizionale sparisce dai nuovi bagni: ecco perché la doccia igienica è ormai l’alternativa più richiesta.

Per decenni è stato uno degli elementi fissi nei bagni italiani ed europei. Ma oggi il bidet tradizionale sta lentamente scomparendo. Al suo posto, sempre più famiglie scelgono la doccia igienica laterale, un piccolo spruzzatore collegato alla rete idrica che si installa a fianco del WC, senza bisogno di rompere piastrelle o modificare l’impianto. Il motivo? Meno spazio occupato, più praticità e una crescente attenzione al design funzionale e alla sostenibilità ambientale.

Quella che in passato era considerata un’abitudine legata al comfort personale, oggi si scontra con i limiti degli spazi sempre più piccoli. Nei bagni moderni, che raramente superano i 4–5 metri quadrati, l’ingombro del bidet appare come un lusso che non ci si può più permettere. In questo contesto, la doccetta bidet — già diffusa da anni in paesi come Marocco, Tailandia e Giappone — sta trovando spazio anche in Europa, e in particolare in Spagna, dove la sua diffusione è cresciuta rapidamente dal 2023.

Come funziona la doccia igienica e perché sempre più bagni la adottano

La doccia igienica consiste in un tubo flessibile e un piccolo soffione cromato collegato direttamente alla rete dell’acqua del WC o del lavandino. Si attiva premendo un pulsante o una leva, e consente un’igiene personale più comoda, senza dover cambiare posizione. Chi la utilizza può restare seduto sul WC, con un notevole vantaggio in termini di praticità, soprattutto per persone anziane, con mobilità ridotta o in contesti dove lo spazio è davvero limitato.

Non richiede scarichi dedicati, non accumula calcare, non è soggetta a intasamenti e non ha bisogno di pulizie frequenti. L’installazione, secondo molti idraulici, richiede meno di un’ora e può avere un costo compreso tra 80 e 150 euro, a seconda del modello. Alcuni preferiscono versioni basiche, altri scelgono varianti con finiture in acciaio satinato o con funzioni avanzate, come getti regolabili o sistemi di regolazione termica.

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Oggi esistono anche WC con doccetta integrata, dispositivi che ricordano i modelli giapponesi: rilasciano un getto direzionato e regolabile, a volte accompagnato da aria calda per l’asciugatura e comandi digitali. In alcuni casi si parla già di igiene automatizzata e funzioni intelligenti, un salto tecnologico che segna una nuova fase dell’arredo bagno.

Gli architetti sottolineano anche l’aspetto estetico: la doccia igienica, discreta e lineare, non rompe l’equilibrio visivo della stanza. Al contrario, si integra con rubinetteria e colori, rendendo l’ambiente più armonioso. Come osservano alcuni progettisti, “il bidet spezza la simmetria. La doccetta, invece, accompagna il design”. E nel tempo, queste scelte stanno influenzando anche il mercato immobiliare.

Già oggi, il 90% dei nuovi appartamenti venduti o affittati in Spagna non include più il bidet. Gli acquirenti preferiscono spazio per armadi, mobiletti o docce più grandi. E sempre più spesso, la richiesta è chiara: “un bagno moderno, con doccetta bidet e arredo funzionale”.

Sostenibilità, carta igienica e consumi: cosa cambia nell’ambiente (e nel portafoglio)

L’altro motivo per cui la doccia igienica si sta diffondendo in modo capillare è legato al consumo di carta igienica. L’utilizzo della doccetta, infatti, riduce — e in certi casi azzera — la necessità di usare rotoli di carta dopo ogni utilizzo. I dati sono eloquenti. Secondo l’associazione Aspapel, ogni cittadino spagnolo consuma 16 chili di carta igienica all’anno, due in più rispetto alla media europea. La stima calcola un consumo annuale di circa 40 rotoli a persona, ma circa il 20% finisce sprecato. Tradotto in termini ambientali, si parla di una tonnellata di carta sprecata ogni 140 persone, equivalente a circa cinquanta alberi abbattuti.

Secondo un rapporto di DKV, questo significa che in un Paese come la Spagna, si abbattono circa 16.000 alberi ogni anno solo per far fronte al consumo eccessivo di carta igienica. In questo scenario, la doccetta igienica diventa uno strumento reale di sostenibilità: non si limita a risolvere un problema pratico, ma contribuisce attivamente a ridurre lo spreco di risorse e a contenere le emissioni legate alla produzione e al trasporto della carta.

La manutenzione è minima, i materiali sono spesso riciclabili e l’impatto estetico è pressoché nullo. Anche sul piano economico, il vantaggio è evidente: una famiglia media può ridurre le spese legate alla carta del 40–50% nel giro di un anno. E per chi sceglie modelli con funzioni combinate, l’intero sistema può contribuire anche al risparmio d’acqua, grazie a getti mirati e sensori di pressione.

La direzione sembra tracciata. Il bagno del futuro, dicono gli esperti del settore, sarà sempre più orientato verso l’igiene efficiente, il comfort personalizzato e la riduzione dell’impatto ambientale. In un tempo in cui ogni centimetro e ogni gesto contano, anche un piccolo oggetto come una doccia igienica può segnare la differenza.