Un immagine giovanile © facebook
Wanda Pasquini, da molti ancora considerata la regina del vernacolo fiorentino, non fu solo attrice di teatro ma apprezzata interprete di commedie radiofoniche e negli ultimi anni della carriera anche di cinema.
Già dagli anni ‘40 fu attrice vernacolare e negli anni ‘50 diventò molto nota grazie alla trasmissione “Il grillo canterino”, diffusa a partire dal 1953 dalla sede Rai di Firenze. Proprio ne Il grillo canterino interpretava il personaggio per cui è più conosciuta, la Sora Alvara Girelli nei Bucalossi, una macellaia chiacchierona, attaccabrighe, vanitosa e un po’ disonesta.
Il programma, che andava in onda la domenica all’ora di pranzo, ebbe un successo clamoroso raccontando in modo ironico e irriverente vizi e virtù dei fiorentini.
L’attrice lavorò quasi sempre a Firenze per precisa volontà di non staccarsi dal suo contesto, rimanendo fedele alla sua identità vernacolare. Per oltre trenta anni si è esibita al Teatro dell’Amicizia e poi, fino al 1998, al Teatro di Cestello, cimentandosi, negli ultimi anni, anche nella regia.
Tra le commedie ne ricordiamo soprattutto due: “Firenze-Trespiano e viceversa” e “I castigamatti”. Nella parte finale della carriera partecipò anche a due film: “Figlio mio infinitamente caro...” del 1985 diretto Valentino Orsini su sceneggiatura di Vincenzo Cerami e “Caino e Caino” del 1993 per la regia di Alessandro Benvenuti.
Recentemente, dopo un periodo di oblio, è stata riscoperta e i suoi personaggi riportati nuovamente a teatro.
All’attrice è intestata la Sala Pasquini, uno spazio nel Complesso delle Murate, utilizzata per eventi di vario genere.


