Le donne del Passatore
Cento chilometri. Cento donne. Un’unica direzione: la solidarietà che si fa strada. Il 24 e 25 maggio 2025, un gruppo eterogeneo e affiatato di donne affronterà insieme il leggendario tracciato della 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza, nel cuore dell’Appennino tosco-romagnolo, per un’impresa che è molto più di una semplice corsa. “100 km per 100 donne” è un progetto sportivo e umano, un viaggio collettivo che unisce determinazione, passione, sorellanza e impegno sociale. Donne comuni e straordinarie allo stesso tempo: mamme, mogli, lavoratrici, atlete, principianti, amiche e sconosciute, tutte diverse ma accomunate dalla voglia di mettersi in gioco per un bene più grande.
Non è solo corsa: è testimonianza
Come racconta Mariella Dileo, una delle promotrici dell’iniziativa, questa non è una semplice sfida sportiva. È un gesto potente, un messaggio lanciato al mondo con ogni passo:
“Ogni chilometro ha un senso. Ogni passo è un messaggio.”
Non si corre per se stesse, o almeno non solo: ognuna delle partecipanti sostiene una ONLUS del territorio, portando visibilità, voce e aiuto concreto a progetti che parlano di inclusione, diritti, disabilità, salute, accoglienza. Per molte, il vero traguardo è proprio questo: dare senso alla fatica trasformandola in speranza per qualcun altro.
Una corsa senza supporto, ma con tanta forza
Una delle caratteristiche più forti del progetto è che le 100 donne affronteranno l’ultramaratona senza alcun supporto al seguito. Niente mezzi tecnici, nessuna assistenza in corsa. Solo gambe, cuore e gruppo.
“Noi e il Passatore. Noi e la nostra determinazione. Sappiamo che non saremo mai sole, perché corriamo insieme.”
Una scelta simbolica e radicale, che restituisce tutta la potenza del gesto collettivo. Il senso di sorellanza che anima l’impresa è anche nella decisione di condividere ogni metro, aiutarsi nei momenti di difficoltà, vivere il percorso non come una competizione ma come un cammino condiviso.
Sostenute da Brooks Running: un segno che unisce
Per il quarto anno consecutivo, a credere nel progetto c’è anche Brooks Running, azienda leader nel settore delle calzature sportive, che ha deciso di correre idealmente al fianco delle atlete, sostenendo il gruppo con una maglia simbolo. Un capo tecnico ma anche identitario, che renderà il gruppo riconoscibile lungo il tragitto, rafforzando il legame tra le partecipanti.
Una maglia che sarà il loro simbolo distintivo, il segno che “non siamo sole”, come ricorda Mariella Dileo. E che lo sport può essere anche un linguaggio di appartenenza e identità, soprattutto quando esce dalle piste e si fa gesto civile, espressione di valori profondi.
Un viaggio di storie, scintille e libertà
Le donne che compongono questa carovana solidale non sono tutte atlete di professione. Molte non avevano mai percorso nemmeno dieci chilometri di corsa prima di dire “sì” a questa impresa. Eppure, lo hanno fatto. Perché ognuna ha una scintilla personale, una storia, un dolore o una speranza da condividere.
“Il traguardo non è solo la linea d’arrivo di Faenza. È arrivarci insieme” – continua Dileo.
È questo spirito che fa la differenza. La condivisione della fatica, l’entusiasmo che si trasforma in legame, il rispetto reciproco che diventa energia collettiva. Ogni chilometro è un pezzo di strada che unisce persone diverse sotto una stessa visione: correre per cambiare le cose.
100 km del Passatore: la cornice perfetta
Il percorso scelto non è casuale. La 100 km del Passatore è considerata da molti la più bella ultramaratona del mondo. Un tracciato affascinante e impegnativo, che attraversa paesaggi mozzafiato, borghi storici e salite che mettono a dura prova gambe e spirito. Partenza da Firenze, salita fino a Borgo San Lorenzo, passo della Colla di Casaglia e discesa verso Faenza.
Un territorio che sa accogliere, coinvolgere, emozionare. E che in questa occasione sarà lo sfondo di un gesto corale, che parla non solo di sport, ma anche di emancipazione, resistenza, speranza.
100 km per 100 donne è un inno alla forza femminile, alla possibilità di costruire legami forti tra persone che decidono di condividere un sogno. È un manifesto in movimento, dove il corpo diventa veicolo di messaggi forti, e il gruppo si fa strumento di cambiamento.
Correre può sembrare un atto solitario. Ma quando lo si fa per qualcun altro, e insieme ad altre, ogni passo conta il doppio. Ogni chilometro diventa un ponte. Ogni traguardo una nuova partenza. E ogni donna una fonte di ispirazione.
Perché, come dicono loro, “un amico per tutti” non è solo uno slogan. È una direzione da seguire. E, chilometro dopo chilometro, le 100 donne di Firenze a Faenza ce lo stanno mostrando.


