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Il Covid, gli anziani e quel 'diurno' mugellano ancora chiuso. Lettera sfogo di una figlia

Una lettera toccante e un problema aperto

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Ci scrive una lettrice che abita a Vicchio: Buongiorno, vorrei chiedervi la possibilità di pubblicare questa breve lettera perché, in questo periodo buio in cui siamo tutti concentrati al conteggio dei positivi al Covid-19, un gruppo di famiglie - qui in Mugello - vede amplificati il proprio disagio e le proprie ansie per il completo abbandono da parte delle pubbliche amministrazioni nella gestione dei propri cari. Mi riferisco in particolare a quelle famiglie che devono assistere un genitore o parente anziano, generalmente non più autosufficiente, e che fino a metà Marzo potevano avvalersi dell’aiuto/sostegno del Diurno le “100 Primavere”.

Il Centro Diurno di Dicomano, che è gestito dalla Cooperativa Arca per conto della Società della Salute del Mugello, offriva molteplici servizi quali l’assistenza infermieristica, il bagno assistito, l’attività di riabilitazione, la mensa, l’attività ludico-espressiva e ricreativa. Grazie alla qualità e varietà delle iniziative, il Centro è riuscito nel tempo a migliorare il benessere psicofisico dei propri utenti, a contrastare le loro condizioni di isolamento ed emarginazione ed offrire sollievo alle famiglie che, per alcuni giorni a settimana, potevano organizzarsi con la gestione del lavoro e/o altre attività.

In questi mesi di chiusura del Centro, il peggioramento delle condizioni psico-fisiche degli utenti è evidente: la mia mamma non è quasi più in grado di coordinare i movimenti ed articolare un discorso compiuto, nonostante le attività proposte dalle educatrici attraverso le video-chiamate e molto apprezzate da noi tutti.

Eppure la Regione Toscana con la delibera n° 776 del 22/06/2020 prevedeva la riapertura dei Centri Diurni a partire dal 1 Luglio 2020 ed eventuali misure compensative (di cui non si è saputo mai nulla), ma alla data odierna le famiglie non hanno ricevuto nessuna comunicazione ufficiale.

A livello personale sono molto demoralizzata perché, per quanto sia grande la volontà di assistere il proprio caro nelle migliori condizioni nonostante le difficoltà e gli ostacoli sul cammino, non è umanamente possibile occuparsi della gestione completa di un anziano non più autosufficiente in completo isolamento.

Ritengo altresì una vergogna il silenzio assordante da parte delle istituzioni sulla chiusura del Centro Diurno in questi lunghi sei mesi!

Saluti
Una cittadina di Vicchio

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