Visita nei laboratori di restauro dell'Organo Stefanini 1696 © n.c.
In questi ultimi tempi una folto gruppo di amici borghigiani, accompagnati dalla Prof. Marilisa Cantini Baluganti, coordinatrice del Comitato cittadino per il restauro del preziosissimo organo Stefanini 1696, sono andati in visita ai laboratori dove sono stati portati tutte le parti che componevano il monumentale organo, smontato con cura e diligenza nei minimi particolari, lo scorso giugno 2010 dalla Pieve di Santa Felicita a Faltona, chiusa al culto, dove era custodito ed abbandonato da circa 150 anni.
Prima nel laboratorio di Massimo Lorenzini, successivamente di Massimo Drovandi, il gruppo dei partecipanti borghigiani, sono rimasti meravigliati ed entusiasti, per come viene svolto questo minuzioso lavoro di recupero e di restauro, sia della parte fonica che della parte lignea. Le canne, la tastiera, la pedaliera riprendono piano piano, con un lavoro di cesello che ha dell’incredibile, la sua primitiva operatività; ne vengono fuori piccole sorprese di come era davvero bravo questo Maestro organaro lucchese, destando curiosità ed interesse e fra le tante cose viste, il visionare i lunghi chiodi secenteschi forgiati a mano, che saranno risistemati ed reinseriti negli stessi punti precisi dove sono stati tolti e la nitidezza della firma che il maestro lasciò su un parte lignea dell’organo, ha davvero dell’incredibile!! Poi la splendida cantoria, i preziosi “telamoni” che sorreggevano la stessa cantoria (a Faltona gli chiamavano i “bischeri” poiché portavano sulle spalle tutto il peso del monumentale organo - sic!), la magnifica lunetta con lo stemma dei Medici sorretto da due putti e sormontato dalla corona, con un semplice intervento di pulitura risplendeva come se invece che legno dipinto fosse un blocco d’oro zecchino: bellissimo.
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Potremo scrivere ancora tante cose viste in questi due laboratori, ma vogliamo ricordare che ad una parete era appesa, montata su una intelaiatura la gigantesca tela secentesca raffigurante il martirio di San Bartolommeo, ritrovata avvolta sopra lo stesso organo nella fase di smontatura, che serviva a ricoprire lo strumento dopo la sua funzione musicale. Anche questa tela ritrovata sarà restaurata e ovviamente riposizionata, quando l’organo – a Dio piacendo – sarà ricollocato nel Santuario del SS. Crocifisso di Borgo San Lorenzo. Intanto altri borghigiani, altre congregazioni, hanno ultimamente fatto giungere al comitato un loro contributo, piccole cose, ma sono tasselli che piano piano vanno a completare questo gigantesco mosaico, che un giorno si ammanterà di storia, di arte, di musica, di cultura. (A.G.)
Foto 1 : Borghigiani in visita nei Laboratori dove si restaura il prezioso e monumentale organo Stefanini 1696.
Foto 2 : Le tante parti lignee che componevano l’organo secentesco della Pieve di Santa Felicita a Faltona. Si intravede la cantoria, diversi elementi lignei e sullo sfondo i “telamoni”.
Foto 3 : La lunetta in oro zecchino con lo stemma mediceo sormontato da due putti.
Foto 4 : La firma dell’autore dell’organo; si legge: “- Bartholomaeus Stephanini Lucentis, faciebat Anno 1696 -”


