Anno 1995. Marcello Mealli, primo vincitore della Coppa della Liberazione, terzo da sinistra, con Adone Colzi, Ideale Saletti e Tullio Guarnieri. © Aldo Giovannini
Domenica scorsa, 21 agosto 2025, Borgo San Lorenzo, come tanti altri centri del Mugello, ha dignitosamente commemorato la Liberazione dagli eserciti tedeschi e dal fascismo, con una serie di celebrazioni che hanno coinvolto enti, associazioni, partiti, autorità amministrative, civili, militari, religiose e associazioni combattentistiche e d’arma.
Nel pomeriggio si è svolta la mitica “Coppa della Liberazione”, gara ciclistica per la categoria allievi che quest’anno festeggia addirittura l’80ª edizione, una delle più antiche gare ciclistiche giovanili della Toscana e d’Italia.
E di queste manifestazioni non siamo stati avari di articoli e notizie; tutt’altro. Altri, invece, nemmeno un rigo. Quest’anno, in occasione appunto di questa significativa data, credevamo che nel catalogo appositamente stampato dall’Anpi e dal C.C. Appenninico 1907, come viene fatto ormai da tantissimi anni, finalmente qualcuno si ricordasse di coloro che idearono, allestirono ed organizzarono, anche con sacrifici finanziari personali, questa manifestazione ciclistica nel ricordo della Liberazione della nostra cittadina.
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Invece nulla, come al solito, citando persone e associazioni che non ebbero nulla a che vedere, se non dopo qualche anno. Non riusciamo a comprendere la motivazione di questo silenzio, poiché credevamo che in questo Ottantesimo, anche solo per un minimo di rispetto, venissero ricordati quei dieci borghigiani che iniziarono questa magnifica avventura sportiva. Ma non è difficile capirlo, e ne siamo dispiaciuti.
Pensate un po’, cari lettori, se nei nostri libri storici sportivi avessimo saltato i soci fondatori, non so, del Club Ciclo Appenninico 1907 o dell’A.S. Fortis Juventus 1909, quello che ci sarebbe caduto in testa. Ma lasciamo perdere, perché amanti come siamo della verità storica, eccoci a ricordare, con dati di fatto e documentazione d’archivio, come, quando e chi furono gli ideatori della Coppa della Liberazione.
Eravamo nel marzo del 1946, il paese era quasi semidistrutto e, sulla scia dell’entusiasmo che suscitava il grande Gino Bartali, a Borgo San Lorenzo un gruppo di sportivi borghigiani decise di fondare il Gruppo Sportivo Giovanile “Gino Bartali”.
Erano: Amilcare Giovannini (“avvocatino”), Leto Sabatini, Carlo Ciani (“corpettine”), Alfredo Mattioli, Leopoli Saletti, Mario Soriani, Avv. Marcello Vallini, Silvano Guidotti (“nacchioli”), Marcello Valecchi, Adolfo Bordati e Emilio Barletti (“naccino”).
Furono subito tesserati alcuni giovani ciclisti (Francesco Torrini, Leo Pasquini, Ideale Saletti, Tullio Guarnieri e Bruno Cammelli), che nelle gare ottenevano buoni piazzamenti.
Si avvicinava l’anniversario della Liberazione e i dirigenti del Consiglio Direttivo della Bartali, riunitisi nell’abitazione di Amilcare Giovannini in via Francesco Pecori Giraldi n. 12 (era indisposto e non poteva uscire di casa), decisero all’unanimità di organizzare una gara ciclistica che venne denominata “Coppa della Liberazione”.
Fu stampato un manifesto nel quale si leggeva:
“Borgo San Lorenzo, 27 agosto 1946. Il popolo di Borgo San Lorenzo celebra l’11 settembre p.v. il secondo anniversario della Liberazione. Il Gruppo Sportivo Giovanile ‘Gino Bartali’, allo scopo di rendere maggiormente significativa tale data, organizza una gara ciclistica denominata Iª Coppa della Liberazione, riservata alla categoria allievi”.
Ecco l’inizio, ecco chi organizzò la Iª Coppa della Liberazione. Com’è noto fu vinta da Marcello Mealli, mentre Ideale Saletti, Francesco Torrini e Tullio Guarnieri giunsero rispettivamente terzo, sesto e settimo.
Per questa manifestazione fu firmata una cambiale di ventimila lire e ci vollero anni per scontarla in toto.
L’anno successivo (1947) fu organizzata sempre dal G.S. Giovanile “Gino Bartali” (vinse Achille Ragazzini della leggendaria “Corbari” di Faenza), per passare poi il testimone al Club Ciclo Appenninico 1907 e, dopo qualche anno, all’Anpi Sport.
A parte la locandina tipo francobollo della prima gara, inserita nel catalogo di questa manifestazione e segnatamente in questo 80° anniversario, mai una volta sono state citate le note storiche di cui sopra. Mai. Ecco perché la nostra amarezza.
Ci piace il ciclismo, vogliamo bene alla Coppa della Liberazione per motivi strettamente familiari e perché amiamo lo sport e, se in futuro rimarrà il silenzio, non ci sono problemi: continueremo a ricordare la verità storica d’inizio della leggendaria Liberazione, senza paura e senza timori reverenziali per nessuno.
Infine, e non per ultimo, non è stato nemmeno organizzato il 43° Trofeo “Amilcare Giovannini” e la Coppa “Vittorio Pini”. Non andiamo oltre.


