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The Manitoba. Sound mugellano in finale al Rock Contest

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The Manitoba. Sound mugellano in finale al Rock Contest The Manitoba. Sound mugellano in finale al Rock Contest
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Il 10 Dicembre 2016, all’Auditorium Flog, si svolgerà la Finale Nazionale del RockContest Controradio, in cui si sfideranno le sei band che hanno resistito a una scrematura di più di settecento gruppi, che inizialmente si erano iscritti online al concorso. 

Tra queste sei band tre sono di Firenze, e una di queste ha particolari legami con il Mugello. Stiamo parlando dei The Manitoba, band composta da Filippo Santini, originario di Borgo San Lorenzo, e Giorgia Rossi Monti. 

Filippo, nato e cresciuto dalle nostre parti aveva già partecipato al contest qualche anno fa, vincendolo con il suo ex gruppo, i Blue Popsicle; per Giorgia invece si tratta di una nuova esperienza. Le abbiamo chiesto quali erano le sue emozioni e le sue impressioni a pochi giorni dalla serata, e alcune sue impressioni “artistiche” sul nostro territorio. 

Ciao Giorgia, credevi possibile arrivare così presto a un risultato così importante, dopo praticamente un solo anno di attività concertistica?

Sinceramente un anno fa non credevo nemmeno di riuscire a stare bene su un palco, quindi posso affermare che mi ritengo estremamente fiera del lavoro che abbiamo fatto insieme in questo anno. Dopo quest’estate, che è stata per me una vera e propria palestra per imparare come rapportarsi con il pubblico, le dinamiche di palco, ecc..  ho acquistato grande sicurezza e la consapevolezza che il nostro progetto fosse, scusatemi il termine un po’ basso, veramente figo.  Tutto questo lo devo a Filippo, che ha avuto la pazienza di insegnarmi tutto, a volte anche divertendosi a vedermi così impacciata e inesperta in un  mondo che lui conosce fin troppo bene. 

In giuria ci sono dei nomi molto importanti, quale è uno che ti interessa particolarmente dal punto di vista artistico? Per quale motivo?

Senza togliere niente agli altri giurati, quello che spero di colpire in particolare è Alberto Ferrari. Credo di parlare anche per Filippo, quando affermo che dopo Battisti è in assoluto il migliore artista che abbiamo in Italia. Per me i Verdena, e quindi non solo Alberto, ma anche Luca e Roberta sono un faro nella musica italiana e uno dei motivi per il quale abbiamo scelto di cantare in italiano. Ci fanno sperare che ci sia spazio per realtà indipendenti come la nostra e quella di tanti altri musicisti, che come noi cercano di proporre qualcosa di nuovo. Sarà un un’emozione e un’occasione unica perché per la prima volta ci scambieremo i ruoli, saremo noi sul palco e lui fra il pubblico.

Che tipo di live proporrete per la finale? Vi accontentate di partecipare o puntate a qualcosa di più?

In questa speciale occasione abbiamo deciso di esibirci in tre. Il terzo uomo che abbiamo scelto è Samuele Cangi, non a caso, infatti, è stato proprio lui a curare gli arrangiamenti del nostro Ep, ed è per noi un grande amico e un modello da seguire. Samuele si occuperà dei synth e della drum-machine, Filippo alla chitarra elettrica e voce e io solo voce. Sicuramente essere in finale è già un traguardo,  in più abbiamo l’occasione di suonare davanti a tanta gente del settore, e quest’anno la giuria è piena di nomi importanti, per questo infatti ringraziamo di cuore il Rockcontest che ci ha dato questa possibilità. Detto questo, sarà quel che sarà e che vinca il migliore, in ogni caso io mi divertirò come una pazza!

Tu sei originaria di Firenze, Filippo del Mugello. Che differenza c’è, se c’è, tra essere artisti in città, e essere artisti in paese, se non addirittura in campagna?

Non saprei dare un’opinione a larga veduta su questo argomento, però posso esprimere il mio parere in particolare sul caso di Filippo. Secondo me per lui è stato un fattore fondamentale quello di venire da Borgo S. Lorenzo, perché lo ha spinto a mettersi in gioco ancora di più. Mi racconta sempre di quando doveva prendere il treno o il pulmann da Borgo per andare a Firenze a provare, con la sua vecchia band, i Blue Popsicle. In più farsi un nome e ambientarsi in un posto nuovo è difficile, e si sa che quando i fiorentini fanno comunella è molto difficile farsi spazio, per fortuna non lo è stato per Filippo. Quindi direi che per lui è stato un bene venire da un paese, perché lo ha reso più forte e determinato, però non saprei dire se questo vale in tutti i casi.

Non resta altro che attendere il verdetto della giuria e augurarvi un grande in bocca al lupo.

 

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