Sistema sismico in Toscana. Le faglie della regione © n.c.
Apprendiamo da un interessante articolo uscito ieri (mercoledì 2 ottobre) sul Tirreno, edizione di Livorno, che l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha documentato la presenza di 4 faglie che attraversano il territorio Toscano. Di queste "Una è in Lunigiana: parte da Gragnola e Fivizzano e poi tira dritto su verso nord ovest. Un’altra è in Garfagnana, da Bagni di Lucca fino a sfiorare Cerreto Laghi. Poi una fascia più piccola che va da Collesalvetti (Livorno) fino a Orciano Pisano".
In pratica una lunga faglia, o meglio un sistema di faglie, che da Rieti sale verso nord per attraversare i territori mugellani di Vicchio, Borgo e Barberino, circa 300 km di collegamento.
Lo studio è stato condotto ricostruendo la storia dei terremoti, perché i sismologi affermano che le zone a rischio sismico mantengono tali potenzialità e permettono il ripresentarsi di terremoti. Avvalendosi della documentazione, il Centro di ricerca ha analizzato le caratteristiche geologiche e ha potuto rappresentare un quadro sismotettonico con mappatura di tutte le sorgenti sismiche presenti sul territorio nazionale.
Ma, malgrado la situazione veda il Mugello collegato alle zone colpite, i geologi rassicurano che non si può creare un "effetto domino" che risalga per 200 km fino a colpire Barberino.
Rimane il fatto che l'Appennino "scorre su un filo pronto a traballare" dichiarano i ricercatori, e "la zona sismica più pericolosa quindi corrisponde alla zona assiale della catena appenninica e comprende le zone sismiche dell’Alta Valtiberina, Casentino, Mugello, Garfagnana e Lunigiana. Basta pensare ai terremoti del passato".
In compenso, è possibile tirare un sospiro di sollievo perché va considerato che la Toscana non ha mai sofferto sismi troppo violenti e la media si attesta intorno al 5.5.
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