Polemica Barellai © Fotocronache Germogli
La decisione dell’amministrazione comunale di Vaglia di rinunciare a un finanziamento regionale di 2.754.000 euro per la costruzione di una nuova scuola nel capoluogo ha scatenato un acceso dibattito politico, con pesanti accuse da parte dell’opposizione consiliare e dell’ex sindaco Leonardo Borchi. Il progetto, nato durante la precedente legislatura, puntava a sostituire l’attuale scuola Manzi-Barellai di Pratolino, dichiarata non adeguabile sismicamente e costruita su un’area classificata ad alta pericolosità geologica.
Impallomeni: “Occasione persa, bambini lasciati in un edificio non sicuro”
Riccardo Impallomeni, attuale consigliere di opposizione ed ex assessore, definisce “scellerata” la scelta della sindaca Catani, accusandola di aver rifiutato una concreta opportunità per garantire sicurezza e innovazione a oltre 300 studenti e operatori scolastici. “Il plesso attuale – sottolinea – non rispetta le norme minime del decreto ministeriale del 1975 e non è adeguabile alla normativa antisismica. L’amministrazione comunale ha scelto di mantenere tutti in quell’edificio, rinunciando a un progetto già finanziato. Una decisione che lascia sconcertati”.
Borchi: “Un passo indietro sulla sicurezza, scelto il rischio invece della responsabilità”
Anche Leonardo Borchi, ex sindaco, è intervenuto con un lungo intervento pubblico per denunciare quanto accaduto. Secondo Borchi, la nuova scuola era stata pianificata per rispondere all’inadeguatezza strutturale della Barellai-Manzi, situata in zona sismica 2 e priva dei requisiti minimi richiesti. “Nel nostro mandato – spiega – abbiamo progettato una scuola nuova su un’area di 4 ettari nel capoluogo, già acquistata, e presentato un progetto di fattibilità tecnica per accedere ai fondi regionali. Dopo anni di lavoro e ostacoli burocratici, la Regione ha finanziato l’opera. L’attuale giunta ha deciso di rinunciare”.
Borchi ricostruisce nel dettaglio il percorso tecnico e amministrativo: dal fallimento del primo progettista alla ripresa dell’iter con un nuovo team tecnico, che ha portato Vaglia al 17° posto nella graduatoria regionale (su 136 comuni). Il progetto, sottolinea, prevedeva la sostituzione delle 12 classi della Barellai-Manzi e la creazione di un polo scolastico con spazi culturali e aggregativi, con auditorium e biblioteca.
“Un parere usato come pretesto”
Secondo Borchi, la decisione della giunta Catani si basa su una valutazione tardiva e parziale dell’architetto Loris Mario Ciuffi, incaricato a maggio 2025 di rivedere il progetto. Una relazione, denuncia, “protocollata solo il giorno stesso dell’assemblea pubblica, impedendo ogni verifica tecnica da parte dell’opposizione”. La relazione di Ciuffi contesterebbe la destinazione d’uso e la completezza del progetto, facendo leva su un refuso nella relazione generale, smentito però – secondo Borchi – da oltre venti elaborati allegati al bando regionale.
I costi? “Sostenibili e inferiori rispetto a una ristrutturazione”
Il confronto economico tra nuova costruzione e ristrutturazione è, per l’ex sindaco, impietoso. L’alternativa, sostiene, richiederebbe:
- 400-500 mila euro per la stabilizzazione dell’area;
- 1,5-2 milioni per il miglioramento sismico;
- 1,5 milioni per realizzare una scuola provvisoria durante i lavori;
- a cui si aggiunge la mancata alienazione dell’edificio esistente (stimata tra 1,5 e 2 milioni).
Il nuovo polo scolastico, invece, avrebbe richiesto un mutuo di circa 1,2 milioni per essere completato in tre anni, con un impatto sul bilancio comunale “sostenibile e giustificato, anche rispetto agli investimenti passati su impianti sportivi”.
La sicurezza sismica resta al centro del dibattito
Infine, Borchi si dice sorpreso dalla posizione dell’amministrazione sulla sicurezza sismica della Barellai-Manzi. “L’attuale giunta – accusa – usa oggi i risultati delle indagini geologiche commissionate dalla mia amministrazione come giustificazione per non agire. Ma nessuno ha mai messo in discussione la stabilità statica dell’edificio in condizioni normali: il problema è il terremoto. E lì, senza adeguamento sismico, la scuola resta insicura”.
Una scelta che pesa
Con la decisione ufficiale di rinunciare al finanziamento, confermata in assemblea dalla sindaca Catani, la nuova scuola non si farà. Per l’opposizione e l’ex primo cittadino si tratta di una scelta grave e miope, che lascia oltre 230 alunni e decine di insegnanti in un edificio giudicato vulnerabile. Una scelta che, concludono, comporta una responsabilità politica e morale davanti alla comunità.
🔗 Per approfondire: Scuola a Vaglia, il Comune dice no al progetto da quasi 3 milioni
📎 Fonte dichiarazioni: Riccardo Impallomeni e Leonardo Borchi
📌 Comune di Vaglia, luglio 2025



Paolo 1963
Che pena!!!