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Potere al Popolo Toscana ha annunciato il proprio sostegno al “sì” nel referendum abrogativo del 9 novembre, riguardante la delibera comunale del 2022 che ha istituito la Multiutility. La consultazione, promossa a Empoli, viene descritta dal movimento come una tappa cruciale nella difesa dei beni comuni e nella tutela del servizio idrico pubblico, inserendosi in una battaglia che dura da oltre un decennio e che affonda le radici nel referendum nazionale del 2011 sull’acqua pubblica.
Secondo Potere al Popolo, la creazione di una società multiutility rappresenta un passo verso la privatizzazione di servizi essenziali, in contrasto con la volontà popolare espressa quattordici anni fa. Il movimento sottolinea come la gestione dei beni comuni in regime misto pubblico-privato venga sostenuta tanto dalla destra quanto dal centrosinistra, con poche eccezioni che – a loro dire – tendono a mutare posizione in base alle convenienze politiche del momento. Tale dinamica, evidenziano, si sarebbe manifestata anche in occasione delle recenti elezioni regionali, segnate da alleanze trasversali a sostegno del presidente Giani.
Potere al Popolo critica inoltre la Lega, che pur dichiarandosi favorevole al “sì” nel caso toscano, continua a ritenere il modello multiutility valido in altri contesti territoriali. Per il movimento, l’obiettivo resta quello di opporsi in maniera netta e incondizionata alla logica di profitto nella gestione dei beni essenziali, ribadendo la propria contrarietà anche all’ipotesi di quotazione in borsa di Alia Plures, prevista entro il 2029. Tale prospettiva, affermano, smentisce le rassicurazioni dell’amministrazione empolese secondo cui la delibera del 29 settembre avrebbe eliminato ogni rischio di privatizzazione.
La campagna referendaria viene descritta come un esempio di partecipazione e controllo popolare, sviluppatasi attraverso la raccolta firme, le attività di sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto di ampie fasce della cittadinanza, comprese le comunità di origine straniera. Nonostante – sottolinea il movimento – le difficoltà organizzative e le modifiche apportate dall’amministrazione agli spazi destinati ai seggi, la mobilitazione è riuscita a consolidare una rete di solidarietà territoriale e di impegno civico.
Per Potere al Popolo, votare “sì” al referendum del 9 novembre significa riaffermare il principio della gestione pubblica di acqua e rifiuti, escludendo ogni forma di speculazione privata e restituendo alle comunità locali il diritto di decidere sul proprio futuro. La lotta contro la multiutility viene quindi presentata come un simbolo di democrazia diretta e di resistenza collettiva, destinata a influenzare anche altri territori della Toscana nei prossimi anni.


