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POC bloccato a Firenzuola: scontro tra opposizione e sindaco sul futuro urbanistico

A Firenzuola si accende il dibattito sul Piano Operativo Comunale: l’opposizione accusa l’amministrazione di ritardi e mancanza di trasparenza

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Bene comune Firenzuola Bene comune Firenzuola © Bene comune Firenzuola
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A Firenzuola infuria il dibattito sul Piano Operativo Comunale (POC), e il clima si fa sempre più teso tra maggioranza e opposizione. Al centro della polemica, la mancata adozione del piano entro i termini previsti dalla normativa urbanistica regionale, che comporta l’immediato blocco dell’attività edilizia. Una situazione che ha fatto scattare accuse incrociate, allarmismi smentiti e un confronto politico che rischia di trasformarsi in uno stallo pericoloso per l’intero territorio. Secondo quanto stabilito dall’articolo 96 della legge urbanistica regionale, il Comune aveva tre anni di tempo dall’avvio del POC per adottarlo formalmente. Il conto alla rovescia è partito nell’ottobre 2022, e con luglio 2025 ormai alle porte, l’obiettivo appare ancora distante. L’adozione del piano è tutt’altro che vicina, con diversi passaggi tecnici e amministrativi ancora da compiere. Su questo, in sostanza, si basa l'accusa all'Amministrazione da parte del Gruppo Firenzuola Bene Comune.

Le conseguenze? Le cosiddette norme di salvaguardia sono già operative. Ciò comporta lo stop a nuove costruzioni, ampliamenti e ristrutturazioni volumetriche, salvo rare eccezioni previste dalla legge. Far finta che “non sia cambiato nulla”, come sostiene l’amministrazione, secondo l’opposizione è una forzatura grave e fuorviante. «Questa sì – dicono – è una mistificazione dei fatti».

Le responsabilità non si possono ignorare

I ritardi non sono solo sotto gli occhi di tutti, ma sono anche sanciti dalla normativa. E mentre il sindaco Giampaolo Buti cerca di ridimensionare il problema, accusando il gruppo di opposizione Bene Comune di alimentare ingiustificato allarmismo, i consiglieri ribattono con forza: «La legge era chiara sin dall’inizio».

Non regge neanche, secondo loro, il tentativo di scaricare la colpa sulla legge regionale. Il percorso del POC, infatti, è stato avviato nel 2022 proprio dall’amministrazione Buti. «Chi ha iniziato il percorso – sottolineano – doveva conoscere bene le scadenze previste». Allo stesso modo, portare ad esempio altri Comuni non risolve i problemi di Firenzuola. Anzi, alimenta solo ulteriori frustrazioni: «Magari si facesse il confronto anche quando gli altri ottengono finanziamenti e noi no».

Il messaggio è chiaro: serve responsabilità, non vittimismo. La cittadinanza – sostengono da Bene Comune – è stanca di sentire accuse e giustificazioni ogni volta che si alza la voce su una questione importante. I cittadini vogliono risposte, vogliono trasparenza e vogliono sapere cosa sta succedendo.

Comunicazione zero e trasparenza sotto accusa

Altro nodo cruciale: la mancanza di informazione pubblica. Durante un incontro del 9 gennaio scorso, alla domanda sul motivo per cui non si fosse informata la popolazione del rischio di blocco edilizio, il sindaco ha risposto testualmente: «Non è stata data comunicazione perché è previsto dalla legge e, quindi, che tu vuoi comunicare? non c'è nulla da comunicare!» (minuto 35.02 della registrazione ufficiale del Consiglio comunale).

Una frase che, secondo i consiglieri di opposizione, si commenta da sola e getta ulteriori ombre su un’amministrazione che, a loro dire, evita sistematicamente il confronto nel merito e preferisce accusare gli altri di superficialità.

Le imprese aspettano risposte

Nonostante l’assicurazione che gli interventi strategici per le imprese saranno comunque consentiti, resta un problema fondamentale: nessuno ha fornito una tempistica certa. E questo, per un territorio che fa dell’edilizia e dell’impresa locale un importante motore economico, rappresenta un ostacolo non da poco.

Il timore è che si proceda a tentoni, senza una direzione chiara, e soprattutto senza rendere conto ai cittadini e agli operatori economici. Per l’opposizione, l’atteggiamento dell’amministrazione suona come una continua fuga dalle proprie responsabilità.

Nessuna deroga promessa, ma doveroso informarsi

L’altro punto sollevato da Bene Comune riguarda l’ipotesi, definita “fantasiosa” dal sindaco, di ottenere una proroga dei termini del POC. Ma il gruppo consiliare replica: non hanno mai parlato di deroghe automatiche o certe, bensì hanno dichiarato di essersi attivati presso la Regione per chiedere chiarimenti. Un atto di buon senso e responsabilità che, dicono, sarebbe auspicabile anche da parte del primo cittadino.

Il confronto politico si accende, ma il POC riguarda tutti

Alla fine, la vera posta in gioco non è una schermaglia tra schieramenti politici. Si tratta del futuro urbanistico di un’intera comunità, del modello di sviluppo che Firenzuola intende perseguire nei prossimi anni. Blocchi edilizi, opportunità mancate, investimenti congelati: tutto questo incide direttamente sul benessere sociale ed economico del territorio.

«Noi continueremo a fare la nostra parte – conclude il gruppo Bene Comune – perché sul POC non si gioca il destino politico di qualcuno, ma il futuro di un’intera comunità». Una presa di posizione netta che rilancia il dibattito.

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