La barriera del limite d'altezza per pedoni!. I lavori abortiti costati 887.000 euro © Ok!News24
Dopo avervi parlato dello sperpero di denaro dei fiorentini e della pessima gestione dei lavori per la messa in sicurezza del parterre centrale fra viale De Amicis e via lungo l’Affrico (articolo qui), che hanno visto la luce a metà febbraio 2025, subito dopo il cavalcavia di piazza Alberti, e che dovevano terminare esattamente un anno dopo in viale Duse, ma che invece sono fermi al palo, incompiuti fra via Tito Speri e via Milazzo.
Nove mesi di lavori per neanche 200 metri lineari compiuti: ecco che la manifesta incapacità di realizzare e portare a termine opere pubbliche si ripresenta anche dall’altro lato della ferrovia, ovvero fra piazza Alberti e via Mannelli, dove – sempre a febbraio 2025 (a quanto pare un mese particolarmente sfortunato) – sono partiti i lavori di quella che doveva essere l’inversione della viabilità fra Ponte al Pino e piazza Alberti, promossa in pompa magna e poi abortita in corso d’opera.
È un comunicato stampa, presente in rete civica e datato 1° febbraio 2025, ad annunciare infatti, nell’ambito dei lavori per il treno-tram:
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Lavori preliminari in piazza Vasari-Ponte al Pino e piazza Alberti
Da lunedì 3 febbraio inizieranno gli interventi propedeutici all’attivazione della viabilità alternativa ai viali sull’asse di via Luca Giordano-via Mannelli, sia nella zona di piazza Vasari-Ponte al Pino, sia nella zona di piazza Alberti.
Sul lato di Ponte al Pino le lavorazioni sono finalizzate a consentire ai mezzi provenienti da via Luca Giordano di proseguire su via Mannelli, con rimozione di cordoli e banchine e modifiche ai marciapiedi.
Oltre ai divieti di sosta in vigore h24 in piazza Vasari, le lavorazioni saranno eseguite in orario notturno (22-5) con restringimenti di carreggiata per fasi successive in via degli Artisti, via Luca Giordano e piazza Vasari.
Anche sul lato di piazza Alberti è prevista una riorganizzazione della viabilità per consentire ai veicoli provenienti da via Mannelli di proseguire in via Credi-via De Sanctis o dirigersi in via Scipione Ammirato-via Piagentina, e per collegare le due parti della piazza grazie al doppio senso sotto il cavalcavia dell’Affrico.
Per questo è prevista la demolizione di aiuole, cordoli e piazzuole, con l’istituzione – da lunedì 3 febbraio – di divieti di sosta e restringimenti di carreggiata in via Credi, via Chiarugi, via Lapini e sul primo tratto del cavalcavia dell’Affrico.
Nel frattempo, siccome dalla direzione (im)mobilità hanno deciso che l’impatto dei cantieri sui viali di circonvallazione è meno intenso del previsto!, senza fasti e senza comunicato stampa si è scelto di fare marcia indietro, e la nuova viabilità – che doveva partire in piena estate, il 1° agosto 2025 – è stata abortita.
Peccato solo che, nel frattempo, insieme ai cordoli sia stata distrutta una delle aiuole a verde più belle di Firenze, quella di piazza Alberti, per lasciare spazio a catrame e cemento: un cantiere incompiuto e la presa in giro di far credere ai fiorentini che quello che doveva essere il doppio senso sotto il cavalcavia sia una nuova pista pedonale!
Certo, Firenze è popolata di giganti, dato che è stata installata anche la barriera del limite di altezza!
Il tutto per la modica cifra di 887.000 euro dei fiorentini, buttati letteralmente via.
Un’altra cialtroneria manifesta di cui nessuno rende conto.
Un’altra perla dell’attuale sciatteria di un’amministrazione che non ne azzecca una: dallo stadio all’insicurezza, dai cubi neri ai lavori pubblici.
Ripetiamo la domanda già fatta per i lavori dall’altra parte della ferrovia:
Dov’è l’assessore (l’unico, ricordiamo, col tutor del super esperto che costa anch’esso oltre 100.000 euro l’anno)?
Dove sono direttori, dirigenti e chi dovrebbe vigilare sui lavori?


