Biblioteca comunale Borgo
Nel Consiglio Comunale del 17 marzo 2025 è stato approvato il piano triennale degli investimenti, ma la sua pubblicazione ha sollevato perplessità e interrogativi. Un’interrogazione scritta e orale è stata infatti presentata per chiedere chiarezza sulla sicurezza del Palazzo del Podestà da parte del Gruppo Consiliare del PD. La sede storica della Biblioteca comunale situata è in Piazza Garibaldi. La questione, che unisce aspetti culturali, tecnici e sociali, si inserisce in un dibattito più ampio sulla valorizzazione e sul futuro della struttura.
EVIDENZIATO: nel piano triennale non risultano interventi previsti sul Palazzo del Podestà, una mancanza che ha immediatamente acceso i riflettori su una delle sedi pubbliche più rilevanti del paese.
SOTTOLINEATO: anche il Documento Unico di Programmazione (DUP) approvato nella stessa seduta, pur riconoscendo la centralità della sede storica della Biblioteca e la volontà dell’amministrazione di valorizzarla, sembra proiettare il futuro del servizio bibliotecario verso un nuovo polo presso Villa Pecori Giraldi.
Nel DUP si legge chiaramente:
“La Biblioteca comunale, nella sua sede storica di Piazza Garibaldi, rappresenta un presidio culturale fondamentale e un elemento vitale del centro storico. L'Amministrazione, riconoscendone la centralità e il ruolo strategico nell'animazione del cuore del paese, intende mantenere e potenziare questa sede storica [...] Parallelamente, si prospetta l'opportunità di realizzare presso Villa Pecori una seconda sede bibliotecaria, integrata in un più ampio polo culturale”.
EVIDENZIATO inoltre che la prospettiva di trasferire parzialmente o totalmente i servizi bibliotecari a Villa Pecori non è nuova: nasce infatti da progetti sostenuti da fondi PNRR e da risorse legate alle aree interne, che avevano l’obiettivo di offrire un servizio più moderno, sicuro e accessibile. Un’opportunità vista da molti come una risorsa per l’intero territorio del Mugello.
Tuttavia, è solo con la lettura dettagliata del DUP e del piano triennale che si comprende appieno la direzione dell’Amministrazione. Questo ha spinto alcuni consiglieri a formalizzare un’interrogazione al Sindaco, per avere risposte concrete e puntuali su questioni di sicurezza che non possono essere trascurate.
Le domande rivolte al Sindaco
Alla luce dei documenti ufficiali approvati, si chiede quindi al primo cittadino:
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Il Palazzo del Podestà è sismicamente a norma?
Considerando il livello di pericolosità sismica della zona, si chiede se l’edificio rispetti le normative vigenti per garantire la sicurezza degli utenti, soprattutto in caso di terremoti. -
Il Palazzo rispetta le norme antincendio?
È fondamentale sapere se l’attuale sede della Biblioteca è provvista di sistemi antincendio a norma di legge e se può garantire la permanenza di persone, specialmente in un luogo pubblico frequentato anche da bambini e anziani. -
L’edificio è accessibile ai disabili?
Si domanda se il Palazzo del Podestà sia adeguatamente strutturato per consentire l’accesso e la fruizione ai cittadini con disabilità, e se dispone di spazi adeguati per un servizio bibliotecario moderno. -
Sono garantite le vie di fuga e le norme di sicurezza in caso di emergenza?
La sicurezza dei presenti in situazioni critiche è un aspetto essenziale. L’interrogazione mira a chiarire se le uscite d’emergenza e i percorsi di evacuazione rispettino quanto previsto dalla normativa. -
Ci sono progetti o interventi programmati su questi aspetti?
Si chiede infine se siano previsti interventi per adeguare l’edificio alle normative sismiche, antincendio e di accessibilità; se tali interventi siano stati progettati, finanziati e calendarizzati, e quali siano i relativi costi.
Una questione di sicurezza e visione
L’interrogazione evidenzia come il Palazzo del Podestà, oltre che simbolo storico, sia ancora un fulcro vitale per la vita culturale della comunità. Eppure, il rischio è che si tratti di una sede non più adeguata a ospitare una biblioteca del ventunesimo secolo, almeno sotto il profilo della sicurezza, dell’accessibilità e della funzionalità.
La proposta di una nuova sede a Villa Pecori Giraldi, che dovrebbe integrare più servizi e accogliere anche archivi, sezioni specializzate e spazi per la letteratura infantile, rappresenta senza dubbio una possibilità interessante, ma non può prescindere da una valutazione seria e trasparente delle condizioni dell’attuale sede.
Una trasformazione così importante deve essere discussa con la cittadinanza, chiarita nei suoi obiettivi e sostenuta da dati tecnici, finanziari e strategici certi. La tutela del patrimonio culturale e la sicurezza dei cittadini non possono essere oggetto di incertezze o decisioni opache.
In un momento storico in cui la cultura ha bisogno di spazi vivi, accessibili e sicuri, questa interrogazione rappresenta un’occasione importante per fare luce su una questione che riguarda da vicino la memoria, l’identità e il futuro culturale del territorio.


