Panorami
Sulle pagine di OKMugello, Pierluigi Recati ha più volte sollevato la questione della subalternità del Mugello all’area metropolitana fiorentina, sottolineando la necessità di recuperare un’identità storica e culturale distinta. Oggi, l’autore rilancia la sua visione con una proposta concreta e ambiziosa: la creazione di un Parco Turistico Attrezzato del Mugello, un progetto che mira a valorizzare il territorio come modello sostenibile e autonomo di sviluppo. La riflessione di Pierluigi Recati affonda le radici in anni di approfondimenti pubblicati su OKMugello, come nell’articolo “Il Mugello: dai Longobardi ai Medici” e nel contributo “Firenze e il Mugello: due mondi diversi”, dove l’autore ha ripercorso la storia autonoma del Mugello e analizzato le profonde differenze culturali e strategiche rispetto al capoluogo fiorentino.
Secondo Recati, il Mugello non può essere trattato come un semplice “contado” al servizio di Firenze. Le sue origini longobarde, la secolare dominazione degli Ubaldini e la sua isolata collocazione geografica delineano un’identità precisa, che ancora oggi si riflette nel carattere e nelle esigenze del territorio. Per approfondire questo passaggio storico e la sua attualità, si invita il lettore a consultare i due articoli di riferimento già pubblicati su OKMugello, che costituiscono il fondamento della nuova proposta di Recati.
Il Parco Turistico del Mugello: una visione per il futuro
Il cuore della nuova proposta di Recati è ambizioso ma realistico: la creazione di un Parco Turistico Attrezzato del Mugello, un'area ampia, verde e armonica, dove il turismo possa svilupparsi secondo criteri di qualità, sostenibilità e rispetto del paesaggio. Un progetto che, nelle intenzioni dell’autore, deve trasformare il Mugello in un distretto autonomo rispetto a Firenze, in grado di accogliere il turismo internazionale con un’offerta complementare e non subordinata a quella del capoluogo.
Recati immagina il Mugello come un "paese delle meraviglie" verde, rude ma bello, in grado di:
- ospitare nuove strutture alberghiere e ricettive di alto livello,
- integrare l’offerta fiorentina senza subirne la pressione,
- valorizzare il lago di Bilancino come polo turistico e non solo come riserva idrica,
- attrarre investimenti internazionali sul modello del progetto della famiglia Lowenstein a Cafaggiolo, già in corso.
Una nuova autonomia territoriale: il Gran Ducato del Mugello
Perché tutto ciò diventi possibile, secondo Recati, serve una nuova autonomia gestionale. La proposta di creare un “Gran Ducato del Mugello” – un’unione di comuni con affinità storiche, paesaggistiche e sociali – non è solo una provocazione identitaria, ma una necessità strategica. L’attuale configurazione metropolitana – denuncia Recati – ha impedito uno sviluppo efficace del Mugello, soffocando ogni tentativo di programmazione locale.
Tra le infrastrutture prioritarie indicate:
- una circonvallazione nord di Firenze collegata alla Bolognese e alla Faentina,
- l’interconnessione della Faentina all’alta velocità,
- una bretella autostradale Barberino–Incisa, utile anche al Casentino,
- il potenziamento della viabilità attorno a Cafaggiolo, progetto bloccato da anni.
Conclusione: il tempo del riscatto
«Firenze non sia più matrigna del Mugello» scrive Recati, auspicando che sia il territorio stesso a decidere la propria programmazione turistica e territoriale. Solo così il Mugello potrà diventare un punto di riferimento per il turismo internazionale, offrendo accoglienza e bellezza in sintonia con la filosofia toscana del vivere bene.
Il Parco Turistico del Mugello, nella visione dell’autore, rappresenta una grande opportunità economica, culturale e sociale: un riscatto identitario, storico e moderno allo stesso tempo, da realizzare oggi per costruire il futuro.
Pierluigi Recati
Autore e promotore del progetto per il Parco Turistico Attrezzato del Mugello
Leggi anche: “Il Mugello: dai Longobardi ai Medici”
Leggi anche: “Firenze e il Mugello: due mondi diversi”


