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Un abbraccio in musica e creatività: la Corale Santa Cecilia e il Centro di Socializzazione C.A.S.A. Sant’Agata insieme per Faenza

Il filo di questa solidarietà, però, non si esaurisce con l’ultima nota. Dalla collaborazione fra la Cooperativa Arca—che gestisce il centro mugellano

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Una manciata di note gregoriane, un coro popolare che si fa eco nella sala prove di Borgo San Lorenzo e, soprattutto, il desiderio di trasformare la musica in condivisione concreta. È da qui che prende vita il piccolo—ma prezioso—“regalo” consegnato dai cantori della Corale Santa Cecilia 1909 ai ragazzi del Centro di Socializzazione C.A.S.A. Sant’Agata.Nei tre incontri organizzati nelle scorse settimane, i coristi hanno offerto il loro tempo e la loro bravura per accompagnare gli utenti del centro in un viaggio che ha spaziato dal canto gregoriano alle melodie popolari, fino a qualche passo di danza improvvisato. «È stata un’esperienza di grande commozione, allegria e socialità», racconta il coordinatore Lorenzo Verdi, sottolineando come la spontaneità del coro abbia saputo “assecondare i desideri di ogni ragazzo”.

Il filo di questa solidarietà, però, non si esaurisce con l’ultima nota. Dalla collaborazione fra la Cooperativa Arca—che gestisce il centro mugellano—e il Gruppo Disabilità Faenza nasce infatti un’azione di sostegno a due realtà pesantemente colpite dall’alluvione che ha ferito la città romagnola: il “Centro La Rondine” e il “Laboratorio Il Faro”. Parte del ricavato della vendita dei manufatti realizzati nei laboratori di Sant’Agata e del CUS Mugello verrà destinato alla loro rimessa in funzione.

Gli appuntamenti da segnare in agenda sono due. Il primo è il mercatino del 4 giugno alla Festa della Fragola, negli spazi del Polivalente di Sant’Agata; il secondo dal 25 al 28 giugno, alla Fiera Agricola Mugellana di Borgo San Lorenzo. Acquistare un portachiavi in ceramica, un bracciale intrecciato o un piccolo quadro non sarà solo un gesto di vicinanza ai ragazzi mugellani che li hanno creati, ma anche un modo tangibile di rimettere in piedi i servizi romagnoli messi in ginocchio dalle acque.

«Da qui può partire una collaborazione di prospettiva—spiega ancora Verdi—che vedrà gli utenti dei diversi centri incontrarsi e condividere questa esperienza arricchente». La speranza è che il dialogo nato fra Mugello e Faenza non sia una parentesi, ma il primo capitolo di una rete interterritoriale capace di intrecciare cultura, inclusione e rinascita. Perché, come insegnano i coristi di Santa Cecilia, la musica smette di essere semplice armonia quando diventa voce di una comunità che non lascia indietro nessuno.

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