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Mugello senza risonanza magnetica, cresce la protesta: “La Regione non interviene”

Dopo il guasto dell’unico apparecchio, cittadini e comitati chiedono un intervento urgente della Regione Toscana.

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Matteo Zoppini candidato di FdI alle prossime elezioni regionali Matteo Zoppini candidato di FdI alle prossime elezioni regionali © FdI
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Il Mugello è ufficialmente senza risonanza magnetica. L’unico apparecchio presente sul territorio, in funzione dal 2008 presso la Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo, è stato dismesso a causa di un guasto irreparabile. Un presidio sanitario fondamentale, reso possibile oltre quindici anni fa grazie a un investimento di oltre 1,2 milioni di euro raccolti tramite donazioni ed eredità, che oggi non è più disponibile per la comunità locale.

La sospensione del servizio costringe i pazienti a rivolgersi a strutture di altre aree, con tempi di attesa molto lunghi e difficoltà logistiche per chi deve affrontare spostamenti quotidiani. La richiesta dei cittadini e dei comitati locali è chiara: dotare l’ospedale del Mugello di una risonanza magnetica pubblica, moderna e funzionante.

Nonostante le sollecitazioni del sindaco di Borgo San Lorenzo, Leonardo Romagnoli, e delle associazioni del territorio, la Regione Toscana non ha ancora fornito risposte concrete. Anche i lavori di ristrutturazione in corso all’ospedale di Borgo San Lorenzo, finanziati con fondi pubblici, non prevedono l’installazione di un nuovo apparecchio.

Lo scontro politico

La vicenda ha acceso il dibattito politico. Matteo Zoppini, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, ha criticato duramente il presidente della Regione, Eugenio Giani:

“Giani pensa a dilapidare soldi pubblici per il reddito di cittadinanza regionale, mentre i territori interni vengono abbandonati e privati dei servizi essenziali.”

Un attacco che mette in evidenza la disparità tra centro e periferia, con il rischio che aree interne come il Mugello restino penalizzate rispetto alle grandi città.

Comitati, istituzioni locali e cittadini chiedono un intervento immediato per restituire al Mugello un servizio sanitario considerato imprescindibile. “Non servono più promesse – sottolineano – ma risposte, risorse e responsabilità”.

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