Giuliano Paladini © Aldo Giovannini
Dalla gentile dott.ssa Stefania Guerri, riceviamo e pubblichiamo questa significativa nota sull’artista mugellano Giuliano Paladini:
“ - Le pitture ad olio sulla vita campestre che Giuliano Paladini ci presenta possono essere definite “opere di antiquariato” per cui ci viene spontaneo definire il pittore “pittore antiquario”.
Il mondo contadino che lui ci presenta fa parte di un periodo storico della vita campestre che, come si viveva a quei tempi, da tanti anni non esiste più. Lui da giovanissimo lo ha vissuto quel mondo, poi seguendo la famiglia, e tutte le immagini che ci dona escono dal suo vissuto che è vivo dentro di lui e ce le dona e sembrano animarsi al momento che le ammiriamo. Sono dei capolavori che ci raccontano di alcuni ritmi della natura che il contadino doveva rispettare, dei quali era il conoscitore in assoluto, e che andavano attuati con il massimo rigore perché piante e animali seguissero il ciclo vitale cui erano destinati.
E tutto era di una manualità che affaticava chi la eseguiva ma che si rendeva preziosa per i risultati che dava. E tutto senza che fossero messi in atto titoli di studio del settore perché la conoscenza si tramandava di padre in figlio. E tutto veniva lavorato in gruppo, tutti insieme mietevano, tutti insieme vendemmiavano, tutti insieme seminavano, tutti insieme assistevano gli animali nella loro riproduzione e poi, sempre tutti insieme, festeggiavano sull’AIA, come chiamavano lo spazio davanti a casa, luogo di aggregazione per ogni circostanza. La vita era faticosa ma l’autenticità che il contadino le dava lavorando CON e PER la Natura la nobilitava.
Sostando davanti ad ogni quadro, anche per ammirarne i dettagli che sono tanti, torniamo con la memoria a quel passato di quando da bambini andavamo con i genitori a fare una gita in campagna. Si visitava la famiglia di un contadino conosciuto e, se erano disponibili, si acquistavano delle uova fresche (spesso si trovavano ancora calde nel pollaio) o altri prodotti che potevano darci. Per noi che venivamo dalla città era una festa. Nell’osservare questi quadri che sono vere e proprie “pagine di storia” ci sembra di percepire ancora gli odori di quell’ambiente naturale dove la vita si svolgeva nella sua essenzialità. Grazie Giuliano Paladini – “:
Stefania Guerri
Foto 1: Giuliano Paladini mentre dipinge al Ponteavicchio ( Foto A.G)


