Fatwa Barghouti © Arci Firenze
Una delegazione italiana di amministratori locali, composta da rappresentanti dei comuni di Vicchio, Calenzano, Empoli e Montespertoli, ha concluso lo scorso 6 novembre una missione di quattro giorni nei territori palestinesi occupati. L'iniziativa, organizzata da Arci Firenze e Anpi Firenze all'interno della rete "Pace e Giustizia in Medio Oriente", segna il primo viaggio ufficiale di questo genere dall'ottobre 2023. L'obiettivo principale della missione è stato quello di stabilire relazioni istituzionali, promuovere potenziali gemellaggi e avviare progetti di cooperazione internazionale, offrendo al contempo ai partecipanti una conoscenza diretta della realtà vissuta dal popolo palestinese sotto occupazione.
I comuni coinvolti hanno agito in rappresentanza della Rete degli Enti locali per i diritti del popolo Palestinese, un'alleanza costituita nella primavera del 2025 che raggruppa ventotto municipalità dell'area metropolitana di Firenze. Durante il soggiorno, la delegazione ha avuto modo di incontrare le amministrazioni locali di Hebron, Betlemme, Ramallah e il governatorato di Gerusalemme, oltre a numerosi esponenti della società civile palestinese. Tra gli incontri di particolare rilievo istituzionale si annoverano quelli con Fadwa Barghouti, moglie del leader politico Marwan Barghouti, detenuto da ventiquattro anni, e con Adnan Husseini, membro del Comitato Esecutivo dell'OLP.
I delegati hanno espresso grande toccamento e forte preoccupazione di fronte alla quotidianità dell'occupazione. Manfredi Lo Sauro e Pietro Cardelli di Arci Firenze, insieme a Vania Bagni, presidente di Anpi Firenze, hanno sottolineato l'importanza di sostenere le rappresentanze municipali palestinesi e le organizzazioni della società civile che si adoperano per fornire servizi essenziali e per promuovere la giustizia e la pace nonostante le condizioni di "apartheid". Arci Firenze, attiva da anni in progetti di cooperazione in Palestina, ha rilevato un netto peggioramento della situazione in Cisgiordania, evidenziando l'impressionante espansione delle colonie israeliane ritenute illegali, viste come strumento per generare un sistema di controllo sociale e violenza.
La gravità della situazione è stata testimoniata direttamente dai partecipanti. Simona Cioni, presidente del Consiglio Comunale di Empoli, e Ottavia Viti, assessora di Montespertoli, hanno definito la missione un "atto di responsabilità", riportando come, durante la loro permanenza a Hebron, un civile palestinese sia stato ucciso da un colono a poche centinaia di metri dal loro alloggio. Nonostante la violenza sia all'ordine del giorno, i delegati hanno lodato la "resistenza pacifica" e l'ottimismo del popolo palestinese. Il sindaco di Vicchio, Francesco Tagliaferri, e l'assessore di Calenzano, Marco Bonaiuti, hanno dichiarato di essere stati "testimoni di soprusi, umiliazioni e privazioni della libertà" e hanno annunciato l'intenzione di impegnarsi in azioni concrete non solo per modificare la percezione del conflitto israelo-palestinese, ma anche per cambiare la realtà che questo popolo è costretto a vivere. L'occupazione in Cisgiordania, infatti, è descritta come un elemento che soffoca le vite dei palestinesi, perpetrata con la forza e la protezione dell'esercito.
L'impegno comune si concentra sul coinvolgimento delle amministrazioni incontrate e di tutti i comuni aderenti alla Rete, con la ferma convinzione che la collaborazione tra gli enti locali rappresenti la via più efficace per costruire ponti con la Palestina e promuovere i diritti della popolazione. Arci e Anpi Firenze hanno concluso esprimendo come l'esperienza abbia rafforzato il loro impegno, ricevendo dalla tenacia dei palestinesi la forza e le idee per proseguire la lotta per la loro liberazione.


