Cammini di Francesco a Pontassieve © Comune Pontassieve
Il 17 aprile 2025 è stata inaugurata ufficialmente, nella suggestiva Sala delle Colonne del Palazzo Comunale di Pontassieve, la mostra personale dell’artista Massimo Callossi intitolata “I Cammini di Francesco a Pontassieve”. L’evento si è svolto alla presenza dell’autore, della curatrice Virginia Bazzechi Ganucci Cancellieri, storica dell’arte, e dell’assessora regionale Serena Spinelli, che hanno dato il via all’esposizione con il consueto taglio del nastro.
Il percorso espositivo si articola in una serie di opere pittoriche ispirate alla figura di San Francesco d’Assisi, interpretato da Callossi attraverso una visione intima e profondamente umana. Lontano dai canoni iconografici tradizionali, il Francesco di Callossi è un pellegrino silenzioso, immerso in paesaggi contemplativi in cui la natura assume il ruolo di interlocutore privilegiato nella sua ricerca spirituale.
L’artista dimostra piena maturità espressiva, frutto di una solida formazione classica maturata sotto la guida di maestri come Pietro Annigoni e Romano Stefanelli. Le opere in mostra si distinguono per una pittura raffinata, capace di evocare riflessioni sulla spiritualità, la fragilità umana e il senso del sacro, rendendo il percorso espositivo un’occasione di profondo coinvolgimento emotivo e culturale.
In programma anche un evento speciale collegato alla mostra: martedì 22 aprile si terrà la Camminata da Sieci a Pontassieve sulle orme di San Francesco, con partenza alle ore 10:20 dalla stazione ferroviaria di Sieci e visita guidata alla mostra all’arrivo. L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto dei “Cammini di Francesco”, un itinerario di trekking e turismo lento che attraversa il territorio, valorizzando i luoghi legati alla vita del Santo, particolarmente rilevanti nell’anno del Giubileo.
La mostra sarà visitabile fino al 16 maggio 2025, offrendo al pubblico l’opportunità di esplorare un’interpretazione contemporanea e intensa della figura di San Francesco, attraverso lo sguardo e la sensibilità artistica di Massimo Callossi.


