Marco Carrai © Facebook
Imbarazza la politica toscana il caso dell'imprenditore fiorentino Marco Carrai console onorario di Israele e presidente della Fondazione Meyer.
Solo adesso, dopo le decisioni prese da Puglia ed Emilia Romagna di interrompere i loro rapporti istituzionali con lo Stato di Israele e la voglia di seguirne i passi del presidente Giani , la regione Toscana sembra intenzionata a intraprendere la stessa direzione e "scopre" l'inghippo del doppio ruolo, ritenuto incompatibile da diversi politici regionali e associazioni pro-Pal.
Peccato solo che la scoperta viene fatta solo oggi alla luce degli sviluppi del conflitto in Medioriente, tanto da inviare una missiva al governatore Giani per richiedere il suo allontanamento dalla Fondazione.
Carrai è finito così nell’occhio del ciclone nonchè oggetto anche di un’interrogazione durante la seduta pomeridiana del Consiglio regionale, presentata dalla presidente del gruppo M5S, Irene Galletti al Presidente toscano.
Un duplice ruolo, quello dell’imprenditore, definito “problematico” nel testo pubblicato dal gruppo pentastellato “alla luce dei principi espressi dallo Statuto e dal Codice etico della Fondazione Meyer”. “Dobbiamo mettere in atto – ha dichiarato la consigliera in aula – tutti i poteri che abbiamo per far sì che si arrivi alla rimozione dalla presidenza di una figura che, in questo momento storico, è tra le più inopportune e imbarazzanti che possano esistere per la nostra regione”.
L’interrogazione di Galletti non ha ricevuto risposta dal presidente data l’assenza di Giani ma ha ricevuto quella dell’assessore Stefano Ciuoffo. "
Il presidente della Fondazione Meyer è nominato o revocato dal direttore generale del Meyer. Confido che il tema possa trovare una sua composizione", le parole di Ciuoffo. Secondo Galletti invece "è necessario mettere in atto tutti i poteri che abbiamo per far sì che, così come è avvenuto per il console onorario della Federazione Russa, si arrivi alla rimozione dalla presidenza di una figura che, in questo momento storico, è tra le più inopportune e imbarazzanti per la nostra regione".
Contro di lui nel pomeriggio di oggi addirittura un sit-in in piazza del Duomo con politici regionali e associazioni pro-Pal per ribadire la richiesta: “Fuori il console di Israele dalla Fondazione Meyer”.
L'imprenditore dopo lo scoppio del caso afferma alla stampa: "Sono sconvolto. Tutto ciò che direi, di fronte all’ignoranza e alla cattiveria, non avrebbe possibilità di penetrare" ma non è da solo dato che ha ricevuto a suo sostegno una lettera in risposta alle accuse che sta ricevendo.
Un appello sottoscritto da 100 cittadini, tra professori universitari, giornalisti come il direttore Claudio Velardi, lo storico Zeffiro Ciuffoletti, il politologo Danilo Breschi, le giornaliste Susanna Nirenstein e Grazia Carifi, i consiglieri comunali di Italia Viva a Palazzo Vecchio Francesco Grazzini e Francesco Casini, la coordinatrice di Didacta ed ex parlamentare Paola Concia e ancora, il direttore del Riformista Claudio Velardi, l’editorialista Franco Camarlinghi, il fondatore del Partito Liberaldemocratico Andrea Marcucci, l’ex senatore di Forza Italia Paolo Amato, l’ex parlamentare dem Anna Bucciarelli.
“Con Marco Carrai, no alla voglia di epurazione, dove arriva l’odio per Israele”, il titolo della lettera firmata in segno di solidarietà al presidente della Fondazione Meyer, che invita tutte le forze politiche toscane a respingere “la provocazione del M5S”. Dal testo del messaggio risalta una frase significativa: “Sei amico degli ebrei, o ebreo, non puoi ambire a incarichi di evidenza pubblica”.
"Contro Carrai – si spiega nella lettera – viene esibito un solo fatto, pregiudizialmente insopportabile: è console onorario di Israele. Una carica evidentemente incompatibile con qualsiasi altra attività. Ci pare che il ragionamento sia sufficientemente rozzo (e, al tempo stesso, pericoloso): sei amico degli ebrei, o ebreo, non puoi ambire ad incarichi di evidenza pubblica.
Se non è la famigerata ‘caccia’, o la logica bruta dell’epurazione, è qualcosa di molto simile. Come cittadini – spiegano ancora i 100 firmatari – vogliamo manifestare la nostra solidarietà all’imprenditore ed al tempo stesso chiedere a tutte le forze politiche. Non è certo con estremismi e discriminazioni di questo genere che la Toscana potrà contribuire ad un percorso di pace in Medio Oriente".
A Carrai è arrivata la solidarietà di molte forze politiche e suoi rappresentanti fra cui tutto il gruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale, il gruppo della lista Smidht in Palazzo Vecchio
Nel momenti in cui scriviamo si fa sentire molto il (silenzio d'imbarazzo?) del presidente Eugenio Giani e quello della sindaca di Firenze Sara Funaro vicina alla comunità ebraica e all’imprenditore fiorentino.
Imbarazzo soprattutto per la sindaca che fra caos via Bolognese e chiavi della città a Vasco Rossi pare non essersi accorta che nel sit in di oggi in piazza erano anche esponenti della sua maggioranza.


