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Il Mugello & la storia. Giulietta: da Striano ai teatri europei...

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Il Mugello & la storia. Giulietta: da Striano ai teatri europei... Il Mugello & la storia. Giulietta: da Striano ai teatri europei... © n.c.
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Tutti lo sanno: il Mugello è ricco d'arte, storia e cultura. Io non lavoro per l'Ente del Turismo o  la Pro Loco - lo dico, altrimenti i miei scritti potrebbero essere fraintesi - ma il nostro territorio è  veramente unico. Unico se si pensa - a volerle cercare - alle tante curiosità ed aneddoti in agguato dietro  ogni “cantone”. A Striano, ad Est della chiesa di S. Maria a Pulicciano, poco sopra l'abitato di Ronta, si racchiudono, tra le mura di un'antica costruzione, ricordi celati e insospettabili. La bella omonima Villa, oggi noto ed elegante luogo recettivo per feste e matrimoni, sorge sui resti di un'antichissima torre di avvistamento - si dice eretta addirittura in epoca romanica - in seguito inglobata nei possedimenti dei bellicosi Ubaldini e passata con gli anni alla famiglia Cocchi, lontani parenti del famoso clinico Antonio, una delle glorie mediche toscane. Per farla breve, dopo alcuni passaggi di proprietà, nella seconda metà dell'Ottocento il pittore Michele Gordigiani, stimato artista fiorentino, l'acquistò per se e la sua famiglia. Lavori di ristrutturazione ed abbellimenti vari, affidati a valenti architetti ed artisti dell'epoca, impreziosirono la residenza. Si predispose un sontuoso parco, dove vennero piantati, secondo il gusto inglese - tanto in voga nei tempi andati - fiori ed alberi ornamentali, che ingentilirono ancor più l'atmosfera. In quegli ambienti, poi passati in eredità a Giulietta, una dei quattro figli di Michele, si aggirarono negli anni della Belle Epoque e dopo, autorevoli e famosi personaggi: artisti, musicisti, pittori, letterati ed intellettuali. E' bene ricordare chi fosse Giulietta Gordigiani, un'anima eletta che, sebbene peregrina fra i teatri d'Europa, fu legata al Mugello da vero e sincero affetto. Giulietta Gordigiani, nata a Firenze il 15 maggio 1871, virtuosa in tutto e di bellissimo aspetto, fu un'interprete di spicco nell'arte e nella musica. Suonando divinamente il pianoforte e con la sua  voce si fece ben presto conoscere dai cultori del “bel canto”. Sposa del facoltoso Robert von Mendelssohn, discendente del più famoso Felix - autore tra l'altro di quella marcia nuziale tanto “orecchiabile”- girò l'Europa, riscuotendo successi ed ovazioni in ogni sua esibizione pubblica o privata. Stimata da molti, mi è stato raccontato - e questo è un inedito - che a seguito di una sua magistrale interpretazione canora, nientemeno che lo Zar di Tutte le Russie, Nicola II, profondamente colpito dall'avvenenza e dalle capacità canore di Giulietta le abbia regalato una preziosa spilla di rubini, gioiello che quest'ultima conservò con vanità fin quando, ormai anziana, lo volle donare ad una sua giovane amica monzese. Ma lasciamo per un attimo le ovattate stanze regali e le pietre preziose, per ritrasferirci sui nostri poggi. Dicevamo che a Striano i Gordigiani si erano fatti predisporre una residenza di campagna con tutti i “crismi” e questo anche per ricevere ed ospitare amici. Giulietta Mendelssohn, nei momenti di riposo, ricercò sempre la pace della campagna dove desiderò ricevere e godere della compagnia di personaggi del calibro di Eleonora Duse, Gabriele D'Annunzio - il quale la rese immortale nella sua opera “Il Fuoco” celandola sotto il personaggio della Donatella Arvale - ed  altri. Per ricordarne solo alcuni - il poco spazio non consente divagazioni - citerò anche Giovanni Papini, Carlo Placci, il Maestro Toscanini, Gaspar Cassadò, fra i tanti. In amicizia con le famiglie notabili del circondario, come i Magnani, Edelman, Dapples e  Sacchetti, spesso impartì lezioni musicali alle fanciulle, le quali non di rado potettero imbattersi in dotte disquisizioni tra la padrona di casa e qualche prestigioso invitato. Giulietta ebbe due figli: Eleonora, che diverrà attrice e Francesco, direttore teatrale, ai quali trasmise l'amore per le cose belle. Amò la sua villa di Striano ed i suoi dintorni, aiutando con elargizioni e consigli le famiglie bisognose. In calesse o con le prime automobili, i suoi influenti e celebri amici arrivarono per ritrovi e feste; e da quei terrazzi, affacciati sul panorama - tra i più belli del circondario - apprezzarono l'amenità dei declivi, l'eleganza degli ambienti e la ricercatezza del conversare. La baronessa Giulietta Gordigiani von Mendelssohn, sempre in viaggio tra Berlino e la sua Toscana, si spense a Firenze il 27 febbraio 1957, desiderando che i suoi beni mugellani fossero destinati ad artisti sfortunati; essa infatti sperava che la sua villa di Striano divenisse una Casa di Riposo per Musicisti, in modo tale che le “note” potessero ancora comporsi in quell'angolo di Toscana. Di lei si raccontano numerosi aneddoti, spesso legati al suo carattere ed al suo modo di vivere. Credetemi, la maggior parte di questi furono messi in giro della fervida fantasia di alcuni abitanti del luogo, che di tutta quell'arte e poesia furono, purtroppo, soltanto inconsapevoli spettatori.

 

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Commenti 5
  • Rodolfo Mori Ubaldinidegli Alberti Lamarmora

    Perche bellicosi? i miei antenati difendevano il feudo,difendere il Feudo era difendere il futuro della CASATA.

    rispondi a Rodolfo Mori Ubaldinidegli Alberti Lamarmora
    gio 11 dicembre 2014 05:01
  • Marilisa

    Interessantissimo e avvincente nella lettura. Bravo! Marilisa Cantini

    rispondi a Marilisa
    mar 9 dicembre 2014 10:31
  • Giovanni Cantini

    Complimenti Tommaso, aspettavo da tempo qualcosa su Striano! ;)

    rispondi a Giovanni Cantini
    mar 9 dicembre 2014 07:44
  • patrizio baggiani

    Bellissima storia che ha completato tante situazioni e fatti che in parte conoscevo, essendo rontese doc. Bravissimo. In estate con l'aiuto di Aldo e con la tua bravura, daremo vita alle conferenze sui "Rontesi". Bravissimo l'autore. La cui nonna paterna, che conosco come lui, innamorata di Ronta e Pulicciano.

    rispondi a patrizio baggiani
    mar 9 dicembre 2014 03:41
  • aldo giovannini

    Che bella e significativa pagina di storia su Ronta in particolare e sul Mugello in generale! Un giovane che ama la sua terra e ce la fa vivere. Compimenti Tommaso.

    rispondi a aldo giovannini
    lun 8 dicembre 2014 04:12