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Gurioli FdI - Aree interne. Il Governo al lavoro per colmare anni di abbandono

Nessun cittadino deve sentirsi di serie B solo perché vive lontano dai grandi centri

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Fabio Gurioli Fabio Gurioli © OK Mugello
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Le politiche della Regione Toscana per le aree interne e il Mugello presentano carenze strutturali che vanno oltre la semplice scarsità di risorse. La mancanza di una visione strategica coordinata, la dispersione degli investimenti, l'inadeguatezza dei servizi essenziali e l'accettazione passiva del declino demografico rappresentano i principali fallimenti dell'azione regionale. Nonostante i 900 milioni di euro programmati, l'approccio "emergenziale" e la governance frammentata limitano significativamente l'efficacia degli interventi, penalizzando territori che potrebbero invece rappresentare risorse strategiche per uno sviluppo equilibrato della Toscana. Questo è quello che da più parti dell'opposizione si imputa alla Regione Toscana. Nel dibattito si inserisce anche Fabio GurioliResponsabile Provinciale Dipartimento Aree Interne FdI Firenze.

«Mentre per anni le amministrazioni regionali e provinciali di sinistra hanno voltato le spalle ai territori di confine e dell’entroterra, il Governo Meloni ha scelto di guardare in faccia la realtà, investendo dove altri hanno solo promesso. Le aree interne non sono più un problema da gestire, ma una risorsa da valorizzare.»

I numeri parlano chiaro. Con il piano Banda Ultra Larga – Aree Bianche, coordinato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), si sta finalmente portando la connettività ultraveloce anche nei comuni più isolati, finora lasciati indietro:

  • 6.633 comuni in fase di commercializzazione,

  • 4.630 già collaudati positivamente,

  • 10.407 cantieri aperti.

Un’infrastruttura essenziale per superare il digital divide e far ripartire sviluppo, occupazione e servizi digitali nelle comunità più trascurate.

Allo stesso modo, il progetto “Attrattività dei Borghi” sta ridando vita a luoghi che per troppo tempo sono stati considerati “marginali”:

  • 1.350 interventi culturali già realizzati, superando ampiamente il target previsto,

  • 229 borghi interessati da azioni di rigenerazione,

  • 2.591 imprese sostenute, con 188 milioni di euro già erogati.

Il Governo ha anche affidato al MIMIT la guida del Progetto Polis, con 800 milioni di euro destinati a rendere più efficienti e vicini i servizi nei piccoli comuni, insieme a 100 milioni per il rilancio delle farmacie rurali, fondamentali per la tenuta sociale delle zone montane e di confine.

«Questa è una visione politico-amministrativa chiara: nessun cittadino deve sentirsi di serie B solo perché vive lontano dai grandi centri. Le aree interne sono il cuore pulsante dell’identità italiana e dobbiamo essere fieri di rimettere al centro queste comunità, dopo anni di abbandono colpevole da parte di chi ha governato regioni e province con superficialità e logiche centraliste, come nel caso della Toscana.»

 

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