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Piano per il fotovoltaico nelle aree urbanizzate per accelerare la transizione energetica in Toscana

L’assessora ha ricordato come Comuni e Province abbiano condiviso una posizione unitaria...

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Nel corso della 22esima edizione di Urbanpromo, l’assessora all’Urbanistica del Comune di Livorno e delegata di Anci Toscana, Silvia Viviani, ha ribadito l’urgenza di definire una strategia regionale per l’installazione di pannelli fotovoltaici all’interno del patrimonio edilizio e delle infrastrutture già esistenti. Secondo la rappresentante dell’associazione dei Comuni toscani, la transizione energetica dovrebbe infatti partire dalle aree urbane consolidate, evitando il consumo di nuovo suolo agricolo e valorizzando le superfici già disponibili. Viviani ha indicato edifici commerciali, industriali, scolastici e le coperture dei parcheggi come gli spazi più idonei a ospitare impianti fotovoltaici, sottolineando la possibilità di trasformare tali zone in risorse produttive senza intaccare il territorio rurale.

L’assessora ha ricordato come Comuni e Province abbiano condiviso una posizione unitaria, formalizzata in un documento congiunto Anci-Upi inviato alla Regione Toscana. Tale documento invita a sfruttare prioritariamente il potenziale energetico delle aree urbanizzate prima di prevedere nuovi impianti in contesti agricoli o paesaggisticamente sensibili. A supporto di questa visione, Viviani ha evidenziato i dati relativi a Livorno, dove sono stati individuati circa 20 chilometri quadrati di coperture già disponibili per l’installazione di pannelli, oltre a ulteriori superfici recuperabili nei parcheggi esistenti.

Viviani ha inoltre sottolineato il ruolo centrale della pianificazione nell’integrare tutela del paesaggio e innovazione energetica. La tradizione toscana in materia urbanistica, unita all’adeguamento degli strumenti comunali al Piano Paesaggistico Regionale, permetterebbe – secondo la delegata – di creare nuovi paesaggi contemporanei senza compromettere identità e qualità del territorio. Tuttavia, resta aperta una questione cruciale: l’insufficienza delle risorse disponibili. Per evitare che la transizione energetica si limiti a esperienze isolate, Viviani ha auspicato un sostegno nazionale stabile e continuativo, indispensabile affinché gli enti locali possano programmare interventi strutturali e duraturi.

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