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Forteto. Sì del Senato all'inchiesta parlamentare

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Forteto. Sì del Senato all'inchiesta parlamentare Forteto. Sì del Senato all'inchiesta parlamentare © n.c.
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Con 165 sì l'Aula del Senato ha dato il via libera all'unanimità per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sui fatti accaduti al Forteto. Si tratta di una commissione bicamerale: venti senatori e venti deputati. E per questo, per l'iter di approvazione, il testo passa ora alla Camera. Il relativo disegno di legge, presentato dalla senatrice Laura Bottici (M5S) il 9 ottobre 2015, e co-firmato da varie forze politiche supera, quindi, la più o meno velata opposizione del Pd. Ad esporre la richiesta di procedere a Palazzo Madama, del resto, è stata Rosaria Capacchione, relatrice della seconda commissione di giustizia che ha discusso e approvato le linee guida del Ddl. riguardo l’esito favorevole della discussione interna. E proprio il Ddl, che ha subito leggere modifiche normative, si articola in alcuni punti essenziali. Questi: 1) «Accertamento dei fatti e delle ragioni per cui le pubbliche amministrazioni e le autorità giudiziarie interessate, comprese quelle investite di poteri di vigilanza, abbiano proseguito ad accreditare come interlocutore istituzionale la comunità Il Forteto, anche a seguito di provvedimenti giudiziari riguardanti abusi sessuali e maltrattamenti riferiti a condotte all’interno de Il Forteto. 2) Verifica dei presupposti per la nomina di un commissario per la parte produttiva della struttura Il Forteto inerente alla cooperativa agricola, ai fini di una gestione dissociata dalla comunità di recupero dei minori in affidamento nonché allo scopo di pervenire al più presto al pagamento delle provvisionali in favore delle vittime. 3) Al fine di impedire il riprodursi del fenomeno di inadempimenti dei principi di tutela delle vittime di illegalità nonché di evitare che quanto accaduto ne Il Forteto possa ripetersi, la Commissione, ha, inoltre, il compito di formulare proposte in ordine:

  • All’adozione di nuovi strumenti di controllo delle comunità alloggio presenti sul territorio nazionale;
  • Al potenziamento del sistema dei controlli sui soggetti responsabili dell’ affidamento familiare e, laddove siano emerse responsabilità e negligenze in capo ad essi, alle modalità con cui applicare gli opportuni provvedimenti sanzionatori».
L'incognita da valutare, comunque, resta il tempo. La legislatura è agli sgoccioli: sia con voto anticipato nel prossimo autunno, sia al termine naturale, a febbraio 2018. Se la commissione Forteto nascesse - con la durata prevista di circa un anno - e la legislatura, nel contempo, si interrompesse, sarebbe tutto da rifare. Comprese le consultazioni nella commissione competente. Ieri Laura Bottici (M5s), infatti, prima firmataria del Ddl, aveva dichiarato: «Sono anni che chiediamo che le istituzioni facciano luce su quanto avvenuto. Siamo dispiaciuti che questo avvenga però quasi al termine della legislatura. Ci auguriamo che il passaggio alla Camera sia veloce così da consentire alla commissione di fare una prima raccolta di documenti e audizioni». E oggi, poi, dopo il voto, sono arrivate le parole del consigliere regionale Stefano Mugnai (presidente della prima e membro della seconda comm. inchiesta regionale). «Una decisione attesa da tempo - ha affermato - Certo manca ancora il via libera della Camera e con un Parlamento che ha comunque i giorni contati si potrà fare ben poco. Il voto di oggi, però, rappresenta un lascito politico per la nuova legislatura. E' anche una vittoria morale per chi ha sempre combattuto perché la verità emergesse con tutta la sua drammaticità». E ora il Forteto arriva a Montecitorio.

 

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