Foro Boario - Borgo San Lorenzo © Comune di Borgo San Lorenzo
Il Foro Boario, storico cuore delle fiere mugellane, rischia di restare al buio proprio alla vigilia della stagione estiva.
L’area, promessa come fiore all’occhiello dalla precedente amministrazione, è priva di torrette elettriche, illuminazione adeguata e servizi di base per ristoratori e bar. Fratelli d'Italia di Borgo san Lorenzo Scarperia e san Piero, dice la sua.
Foro Boario a Borgo San Lorenzo, fondi bloccati e fiere a rischio: servono risposte, non rinvii. L'Amministrazione precedente ci aveva detto che avrebbero fatto qualcosa di ancora più bello.
Mancano torrette elettriche, manca un impianto di illuminazione adeguato per gli eventi serali, e soprattutto non sono previsti gli allestimenti base per ristoranti e bar: niente fornelli, niente celle frigo. Insomma, l’essenziale per organizzare una fiera degna di questo nome non c’è. E per rimediare servono almeno 150 mila euro. Soldi che – a detta degli amministratori – c’erano, prima che il maltempo del 14 marzo scombinasse tutto.
Ora il conto è salito: solo per le somme urgenze servono 1,5 milioni di euro, parzialmente già spesi. Si attende che i fondi promessi (57 milioni per tutta la Toscana) vengano concretamente erogati, e soprattutto che venga nominato il commissario. Ma finché questo non avviene, ogni euro speso è debito fuori bilancio. E quando si ha un debito, è chiaro: non si può spendere altro. Così il Comune è inchiodato, e tutto il resto si blocca.
E gli eventi estivi? Fiere, sagre, manifestazioni? Slittano a fine estate. Forse. Sempre che la situazione si sblocchi. Ma nel frattempo gli organizzatori brancolano nel buio: gli spazi sono cambiati, la logistica va ripensata, servono certezze e non promesse.
L’aggiunta dell’acqua potabile sul piazzale, l’irrigazione per il verde, qualche accorgimento in corsa non bastano. Qui manca un progetto serio, organico, realistico. Perché un parco urbano non è solo verde e vialetti: è anche un luogo vivo, vissuto, da attrezzare per accogliere persone, eventi, comunità.
Quello che serve ora è chiarezza. Non bastano buone intenzioni e comunicati prudenti. Serve dire la verità: i lavori non sono finiti, i soldi non ci sono, gli eventi sono a rischio. E chi deve decidere, lo faccia. Subito. Perché ogni giorno che passa, è un’occasione perduta per il territorio.


