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Eccezionali Morozzi e Stefano "Cocco" Cantini in "Da consumarsi preferibilmente in equilibrio

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Da sinistra Cantini e Morozzi Da sinistra Cantini e Morozzi © Massimiliano Miniati
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Sono cresciuta in una famiglia di contadini, nata sull’appennino fra le ombre disegnate all’orizzonte da monti e colline che profumano di funghi, castagne, ficattole s storie di partigiani…” omaggia così, con un bel pezzo inedito dedicato alla terra d’origine della sua famiglia.

E' con il pretesto di acquistare un biglietto del treno con carta di credito e dell'inserimento dei dati anagrafici che Daniela Morozzi ha aperto il suo bellissimo spettacolo "Da consumarsi preferibilmente in equilibrio" andato in scena nel giardino della chiesa di Firenzuola.

Il nome, il cognome ed il giorno e mese di nascita sono facili, è per l'anno che dobbiamo scorrere a ritroso, e per chi come lei ormai cinquantenne con l’ipotalamo imbizzarrito, l'impresa diventa il pretesto per scorrere cinquant'anni della nostra storia, dalla più recente epidemia ai fatti salienti della vita dell'attrice e della storia d'Italia e non solo.

Sono cresciuta in una famiglia di contadini che aggiungeva sempre un posto a tavola, come la canzone, una famiglia che rispettava il cibo perché aveva patito la fame ed aveva conosciuto il rumore delle bombe e che sapeva che i fascisti sono il pericolo”.

Un percorso nel passato che proietta il pubblico da Falcone e Borsellino alle torri gemelli, alla strage alla stazione di Bologna, ai movimenti studenteschi , al giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, e alle Big Babol ed al loro mondo di palloni rosa.

La Morozzi reduce dal successo dello scorso inverno nella fiction "Lea" accanto ad Anna Valle, è straordinaria. Divertente ma mai banale neppure quando parla di menopausa o delle fialette con lo stantuffo che la madre le dava perchè pensava fosse inappetente e che ancora oggi a quarant'anni di distanza perpetuano nel loro miracolo.

Racconta della nonna e dei tortellini fatti in casa da una squadra di donne armate di matterello e grembiule ed anche di DAD  e di lettere dell’Inps che arrivano veramente troppo in ritardo.

Fermati Daniela fermati, scherza sulla frase conclusiva dello spettacolo.  Con queste parole aveva concluso la prima nazionale al Puccini proprio pochissimi giorni prima della chiusura dei teatri. Sono stata accontentata! Siamo stati i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire perchè l'arte è superflua, quindi  per scaramanzia chiude la serata di Firenzuola con "Pace Daniela Pace"

“E quelle giornate a sparigliare  quei bellissimi fiori chiamati piscialletto, o soffioni o bocche di leone insomma quei fiori che in un batter d’occhio con un con un soffio secco e potente invadevano l’aria…”

 Cosi come i fiori del racconto anche Il grande Stefano "Cocco" Cantini che la segue per tutto lo spettacolo invade l’aria e strega il pubblico con una colonna sonora che fa venire i brividi

Cita Don Milani “Non c’è peggiore ingiustizia che dare cose uguali a persone che uguali non sono” e prosegue con il suo condensato di simpatia allo stato puro, il perfetto mix tra comicità ed impegno.

Sono cresciuta in una famiglia in una famiglia di contadini che affrontava il potere con difficoltà perchè l’ingiustizia è evidente soprattutto ai poveri che la subiscono e per questo la riconoscono. E allora sono andata a scuola, mi hanno insegnato a leggere a far di conto, mi hanno insegnato le parole che da sole non bastano” e spesso è vero, anche se quelle della Morozzi, mascherate sapientemente dall’ironia ricordano al pubblico completamente rapito molti dei mali e delle ingiustizie del nostro mondo, un mondo che, come ha concluso nel suo omaggio alla sua terra, ha bisogno di essere ascoltato  “E oggi quando torno tra queste montagne mi accorgo che i corvi sgomitano tanto per farsi spazio e allora capisco che sto invecchiando e che quell’equilibrio che cerco da una vita forse sta proprio qui, nascosto da qualche parte  tra le frasche la muffa e il muschio di una terra che mi  chiede. che ci chiede a voce alta di essere ascoltata”.

Scontato il boato di appalusi alla fine!

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