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Firenze insicura. Ne parliamo col presidente della Fondazione Caponnetto

Salvatore Calleri, uno dei maggiori analisti europei in temi di criminalità analizza con noi la debacle di Firenze e della Toscana.

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Città insicure, Firenze domina Città insicure, Firenze domina © immagine creata con AI
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All'indomani dei dati de Il Sole 24 Ore sulla sicurezza delle città italiane che confermano per Firenze un poco onorevole secondo posto alle spalle della sola metropoli Milano e vede ben tre capoluoghi toscani nella top ten del crimine le osservazioni con gli esperti sono necessari.
Abbiamo deciso di interpellare Salvatore Calleri presidente della Fondazione Caponnetto consulente del Governo in tema di mafie e uno dei massimi osservatori europei in tema di criminalità e nostro editorialista.

La prima cosa che salta all'occhio è che nella top ten del crimine, contrariamente a quello che si pensa c'è più nord che sud.
C'è un cambio di criminalità o una migrazione?

La classifica si basa sul numero delle denunce. Ossia siamo davanti al cosiddetto indice di sicurezza basato sui dati statistici ufficiali. La propensione a denunciare varia a seconda delle zone.
Ciò non toglie che è una classifica utile per i confronti anno per anno e per le zone simili e con più o meno la stessa propensione come le cosiddette ex isole felici.
Quindi oggi la criminalità oramai è spalmata ovunque.

Altra analisi sei sono città turistiche. E' vero che i turisti incidono sul dato generale percé denunciano di più?
Non ho tali dati. Ma a prescindere da questo è ovvio che le città turistiche favoriscono alcuni reati predatori rispetto ad altri.
Detto questo il confronto sui dati lo puoi fare solo partendo dai dati certi ossia numero denunce per popolazione. Entrambi dati parziali. Anche perché la legge nazionale attualmente non favorisce le denunce ed il dato della popolazione residente è falsato rispetto alla effettiva. 
Ma mezza Italia è turistica e pertanto il dato turismo incide solo in parte.

Altra analisi eccetto Venezia le prime dieci sono tutte città amministrate dal centro sinistra che notoriamente applica politiche più morbide in tema di immigrazione.
Serve un cambio di passo?

Le politiche migratorie sono competenza nazionale. I comuni non hanno alcun potere. I sindaci poi in Italia, se è vero che gli hanno aumentato i poteri in materia di sicurezza venti anni fa, rispetto ad altre realtà occidentali non hanno molti poteri.
Ad esempio per le città d'arte le doterei di poteri speciali in tema di tasse in materia turistica e per la sicurezza della città.
Una cosa che devono fare i sindaci e che rientra nel loro potere è quello di intervenire sul caos presente nelle città. Il caos favorisce la illegalità.
Attualmente le competenze dei sindaci in materia di sicurezza sono o residuali o complementari. In conclusione quindi aumenterei i poteri e le risorse e rinnoverei il protocollo sulla sicurezza con il.Ministero dell'interno del 2018 scaduto nel 2023.

Veniamo alla Toscana che ha il record di ben tre città nelle prime dieci. C'è da preoccuparsi? Come mai a suo avviso?
In Toscana la situazione è nettamente peggiorata.
È questo il vero dato che esce dal confronto tra anni diversi. Ma si deve affrontare a livello regionale soprattutto la criminalità di altro tipo, perché se si trascura la criminalità di strada, questa si trasforma in organizzata.
Personalmente cambierei la legge regionale sulla polizia locale adeguandola alle nuove sfide e dotandola di capacità operative per applicare con rigore la white list e chiedere sempre l'informativa antimafia e fare un protocollo con la struttura preventiva antimafia presso il ministero degli interni. In più volendo si può creare una task force che si occupi preventivamente di due diligence per verificare chi partecipa alle gare.

Il caso Firenze. La nostra città sale ancora con un poco eclatante + 7,8% rispetto all'anno precedente e batte addirittura Roma città molto più grande e col Giubileo in corso. Ma i dati della Prefettura pochi mesi fa avevano detto che i reati erano in calo. Chi sbaglia?
A Firenze la situazione come nelle altre ex isole felici è peggiorata. Firenze tra le ex isole felici è al primo posto e questo deve farci riflettere.
L'overtourism crea problemi più del dovuto perché cambia i quartieri che perdono la propria socialità. Dove arrivano gli affitti turistici aumenta la criminalità perché si perde la socialità del quartiere. 
La Fondazione Caponnetto, con il proprio osservatorio in accordo con alcuni comitati, da oltre un anno raccoglie i dati su fonte aperta riguardante la criminalità a Firenze. Dati reali che ci pervengono. A noi non risulta alcun calo al mese di novembre. Situazione stabile nel 2025 ma su un 2024 brutto. 

Politiche sbagliate, poco controllo del territorio o cos'altro ha ridotto a suo avviso Firenze così?
A Firenze serve ottimizzare le risorse. La sicurezza è un problema complesso. Da un lato veniamo da anni difficili, post pandemia, con un aumento del consumo di droga e della violenza, con un rallentamento del controllo basato anche sul numero i sufficiente di uomini delle forze dell'ordine. 
Occorre ripensare la sicurezza in toto pensando ad una sicurezza di prossimità coordinata con le comunità di cittadini. Occorre potenziare la rete delle telecamere con operatori dietro la control room in modo che si possa intervenire in modo rapido.

Serve una medicina forte? Siamo ancora in tempo a salvarci o dobbiamo rassegnarci a vivere in una città modello peggior Sudamerica?
Serve esser veloci. Come ho detto prima la sicurezza è materia complessa non servono slogan come non serve il buonismo. Due facce della stessa medaglia.
La sicurezza come tema è ai primi posti tra le richieste dei cittadini subito dopo la sanità. Auspico che governo nazionale e locale collaborino per il bene della nostra citta.
Se non si migliora il rischio di un ulteriore peggioramento è dietro l'angolo.
Non dobbiamo poi dimenticare le numerose forme mafiose e narcos presenti a Firenze. Amano la nostra città e riciclano molti soldi.

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