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Lowenstein. Mecenati del terzo millennio tra il Mugello e Firenze. Video presentazione di Costa San

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Lowenstein. Mecenati del terzo millennio tra il Mugello e Firenze. Video presentazione di Costa San Giorgio Lowenstein. Mecenati del terzo millennio tra il Mugello e Firenze. Video presentazione di Costa San Giorgio © n.c.
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"Un bene mobile o immobile si può acquistare, si può vendere, ma un'eredità storica e culturale non si può mercanteggiare, si può solo custodire, preservare, conservare per i nostri figli e per i figli dei nostri figli", con queste parole ha concluso il suo intervento Diana Lowenstein alla presenza del marito Alfred, delle figlie, del sindaco Nardella e di tanti altri ospiti intervenuti alla conferenza stampa di presentazione del progetto di rilancio della ex Caserma Vittorio Veneto a Firenze. “Vogliamo riconsegnare alla città un'eredità storica” dichiara Alfred Lowenstein, molto conosciuto qui in Mugello per essere il "custode" della tenuta Medicea del Castello di Cafaggiolo acquistata nel lontano 2007. Nonostante che il progetto nel Mugello sia incagliato per problemi a noi sconosciuti, Lowenstein non si ferma e continua a perseverare nel suo innamoramento per Firenze.

A pochi passi dal centro storico al Famiglia Lowenstein ha acquistato l'ex caserma in riva all'Arno: il complesso medievale, con due conventi, di 30mila metri quadri (chiuso da 20 anni) per trasformarlo in una destinazione 'storico-ricettiva'. Si tratta di una struttura di alto livello, che permetterà di valorizzare il patrimonio storico, artistico e architettonico di un complesso che occupa una superficie di oltre tre ettari. Sono queste le coordinate del piano di recupero dell'ex Caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio, la struttura architettonica risalente all'anno 1000, nata dalla fusione di due antichi conventi e fino al 1998 sede della Scuola di sanità militare.

Il progetto per la riqualificazione del complesso, distribuito su una superficie coperta di 9 mila metri quadrati e scoperta di 21 mila, prevede un investimento di 160 milioni di euro e l'occupazione di circa 250 persone, durante il cantiere ipotizzato in 30 mesi di lavori, e di 300 persone una volta divenuta operativa la struttura turistico-ricettiva.

L'inizio dei lavori, dopo la proposta di variante urbanistica che sarà presentata al Comune di Firenze nei prossimi mesi e che sancirà il via libera a procedere, è previsto per la fine del 2017 con l’ apertura della struttura nel 2020.

I particolari sono stati resi noti stamani in occasione del primo sopralluogo organizzato dalla proprietà alla presenza del sindaco Dario Nardella e delle autorità. Nell’occasione sono stati premiati i tre studi di progettazione vincitori del bando sul concept urbanistico che rappresenterà la base, non vincolante, per la proposta di variante urbanistica per la definizione della destinazione d'uso dell'immobile.

La gestione e lo sviluppo dell’operazione è affidata alla Marzocco Investment & Development, società composta di un team di lavoro italiano, specializzata nella valorizzazione di edifici di pregio storico ed architettonico e nella loro trasformazione in strutture turistico-ricettive.

“La scelta della Toscana è stata una scelta d’amore – hanno spiegato Alfredo e Diana Lowenstein – perché la bellezza e la varietà del suo territorio, la straordinaria ricchezza del patrimonio artistico-culturale delle sue città ci hanno da sempre affascinato. Il colpo di fulmine è scattato 50 anni fa, quando abbiamo trascorso la nostra luna di miele proprio a Firenze, scelta per la nostra grande passione per la storia della famiglia dei Medici e del Rinascimento. Oggi facciamo un primo importante passo verso il nuovo destino di questa struttura, con lo sviluppo di un progetto di valorizzazione che, dopo tanti anni di abbandono, ridarà lustro e vita ad un patrimonio di inestimabile valore. Ci proponiamo di offrire al mercato dell'ospitalità una proposta assolutamente originale, di carattere esperienziale, capace di trasmettere le suggestioni di luoghi secolari che fanno parte della storia di questa città”.

Preleva qui il quadro conoscitivo della Famiglia Lowenstein.


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Commenti 1
  • leonardo

    Ora vediamo a Firenze quanti anni lgli fanno attendere per poter fare i lavori per il recupero dello stabile e dell'area che ha acquisito. Non che magari si stancato di attendere e rimette in vendita Cafaggiolo? Il recupero non incagliato per motivi sconosciuti. I motivi sono abbastanza famosi.

    rispondi a leonardo
    mar 24 gennaio 2017 10:17