zack brown mclauren 14-10-2025 okmugello.it © N. c.
Scandalo in casa McLaren: il caso Palou rivela un potenziale conflitto di interessi che coinvolge Zak Brown e l'azienda Quadrant di Lando Norris. La situazione si fa delicata.
Non è un periodo tranquillo per la McLaren. Mentre la stagione di Formula 1 entra nel vivo, il team di Woking si trova al centro di un caso legale che rischia di trasformarsi in un problema d'immagine serio. Il contenzioso con Alex Palou, il pilota spagnolo che aveva firmato un pre-contratto con la scuderia britannica prima di tornare alla Chip Ganassi Racing sta portando alla luce retroscena che discutono e non poco.
Ciò che inizialmente sembrava una semplice disputa contrattuale sta assumendo i contorni di qualcosa di molto più complesso, al punto che anche i vertici della Formula 1 osservano la vicenda con attenzione.
Il nodo Quadrant e il ruolo di Zak Brown
Durante il processo, è emerso un dettaglio che ha lasciato molti a bocca aperta: Zak Brown, CEO di McLaren Racing, è stato fino a luglio direttore di Quadrant, società di proprietà di Lando Norris. Quadrant è nata durante la pandemia come un team di sim racing, ma nel tempo si è evoluta fino a diventare un brand vero e proprio nel mondo degli e-sport, del merchandising e della produzione di contenuti digitali.
Il problema? La sovrapposizione dei ruoli di Brown potrebbe configurare un potenziale conflitto di interessi. Essere contemporaneamente capo della McLaren e parte attiva in un'azienda legata a un suo pilota può infatti sollevare interrogativi etici e gestionali non da poco. Sebbene non ci siano prove concrete di comportamenti scorretti, l'immagine del manager americano esce indebolita, e la vicenda rischia di avere ripercussioni anche all'interno della squadra.
La Formula 1 è un ambiente dove tutto si gioca non solo in pista, ma anche sul piano dell'immagine e delle relazioni. Per McLaren, storica scuderia dal glorioso passato, questa vicenda rappresenta un colpo difficile da gestire.

A rendere la situazione ancora più complessa, c'è il fatto che il contratto di Zak Brown è stato rinnovato fino al 2030. Una scelta che, fino a poche settimane fa, sembrava garantire stabilità e continuità al progetto McLaren. Tuttavia, come insegna la storia della Formula 1, i contratti spesso valgono meno delle dinamiche politiche e degli equilibri di potere che governano il paddock.
Se la vicenda Quadrant dovesse assumere toni più gravi, non è da escludere che possano esserci scossoni ai vertici del team. Per ora, McLaren non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma è evidente che la situazione viene monitorata con estrema attenzione.
La McLaren, che in pista sta vivendo una fase di crescita grazie alle prestazioni di Lando Norris e Oscar Piastri, non aveva certo bisogno di una distrazione del genere. In un campionato serrato, ogni dettaglio conta, e la stabilità del team manageriale è fondamentale.
Il caso Palou, con i suoi risvolti legali e ora anche reputazionali, rischia di diventare una spina nel fianco proprio nel momento in cui la scuderia sembrava finalmente aver ritrovato competitività. Perché, come spesso accade in Formula 1, basta poco per trasformare un momento d'oro in una tempesta .


