Eolico Mugello © n.c.
La Coalizione ambientale TESS, il Comitato No Eolico Industriale Firenzuola e il Comitato Tutela Crinale Mugellano – Crinali Liberi hanno diffuso un comunicato per correggere quanto apparso sulla stampa in merito a un presunto parallelismo tra due impianti eolici situati nell’Appennino mugellano: Carpinaccio e Monte Giogo di Villore.
Secondo i comitati, si tratta di un confronto improprio che rischia di generare confusione e disinformazione tra la popolazione, nascondendo le sostanziali differenze di impatto ambientale, paesaggistico ed economico.
Le differenze principali: impatto, dimensioni e contesto ambientale
L’impianto del Carpinaccio, operativo dal 2012, si trova a circa 700 metri di altitudine, è composto da turbine alte 60 metri ed è stato realizzato con modalità allora ritenute meno impattanti. Diverso il discorso per il progetto di Monte Giogo di Villore, che prevede 7 turbine alte 160 metri, in una zona a oltre 1.000 metri slm, nel cuore di un’area a forte valenza ecologica, al confine con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e la ZSC Muraglione - Acquacheta.
Per realizzarlo, sarà necessario sbancare pendii, allargare sentieri naturalistici e deviare corsi d’acqua, compromettendo habitat sensibili e aumentando il rischio idrogeologico, come già segnalato in occasione della recente frana sotto il gasdotto SNAM lungo il Sentiero 00.
Dalle royalties alle “compensazioni eventuali”
Un altro punto cruciale riguarda i benefici economici per i territori. Il Carpinaccio garantiva al Comune royalties utilizzabili per le spese correnti, come l’illuminazione pubblica. Per gli impianti come Monte Giogo, invece, oggi non è più previsto questo meccanismo. Le compensazioni ambientali sono infatti solo eventuali, senza obblighi stringenti per le ditte costruttrici. Un cambiamento normativo avvallato dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 46/2021, che ha ridimensionato drasticamente i margini d’intervento delle amministrazioni locali.
Contro la propaganda travestita da informazione
I comitati respingono inoltre la narrazione edulcorata di certi media, che parlano di turismo rilanciato nei pressi del Carpinaccio, grazie – addirittura – a una fantomatica area picnic sotto le pale eoliche. Una rappresentazione definita "grottesca" e distante dalla realtà: nessun turista sceglie un’area industrializzata, rumorosa e deturpata dal punto di vista paesaggistico per il proprio tempo libero.
La Coalizione TESS denuncia infine il rischio di una colonizzazione industriale dei crinali più intatti dell’Appennino, chiedendo che si seguano le indicazioni di ISPRA, ENEA e del PNIEC, che raccomandano di collocare gli impianti su aree già compromesse, senza nuovo consumo di suolo.
Appuntamento a Corella per approfondire
Per fare luce sui reali impatti del progetto Monte Giogo e proporre alternative concrete, i comitati invitano la cittadinanza a partecipare all’incontro di domenica 11 maggio alle ore 10.00, presso Universal Harmony a Corella (Dicomano).
Una giornata di scienza, informazione e benessere, per una riflessione collettiva sul futuro dei territori montani e sulle scelte energetiche che li coinvolgono.


