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Grande interesse per la mostra di Dino Molinelli a Ronta

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Grande interesse per la mostra di Dino Molinelli a Ronta Grande interesse per la mostra di Dino Molinelli a Ronta © n.c.
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La mostra retrospettiva di Dino Molinelli ( 1912-1978), stimato artista mugellano, inaugurata sabato scorso nei locali della parrocchia di San Michele a Ronta, sta ottenendo un buon successo di pubblico, specialmente il sabato e la domenica quando le persone sono libere per giungere in questo piccolo agglomerato (negli anni ’60 c’era un comitato che voleva che Ronta facesse comune a parte), quindi, mi si dice dagli organizzatori, ci sono state diverse visite. Inoltre, ed è una cosa molto bella, ci sono state persone che volevano esposti anche opere dell’artista rontese di loro proprietà, così li hanno portati, e gli organizzatori sono stati ben felici di esporli insieme agli altri. Davvero una cosa questa carinissima, segno che Molinelli è ancora nel cuore di tanti mugellani in generale e rontesi in particolare. Siamo stati orgogliosi di aver presentato questa retrospettiva in catalogo, la quale la trascriviamo poiché molti pittori, che non hanno avuto per varie ragioni la possibilità di visitare la mostra. Ecco il nostro scritto: “ L’allestimento di una mostra antologica dell’artista Dino Molinelli nella sua Ronta, dove vide la luce nel 1912, è un atto di grande sensibilità umana, poiché riaprire una parentesi artistica che si era persa nel tempo e nello spazio - a parte l’affetto e il ricordo perenne della famiglia -, nei luoghi dove Molinelli conobbe ed assaporò il senso della vita in un lembo di terra fra i più belli ed ameni del Mugello, desta ammirazione ed incondizionato apprezzamento. Questo allestimento, se pur ristretto nella sua quantificazione, è però bastante per entrare nell’io interiore di Dino Molinelli, in quella che è stata la sua tavolozza, la sua indole, la sua coscienza, nell’imprimere la sua arte avendo ben fermo il pennello, il quale se vuole andare d’accordo con la mano del pittore, deve necessariamente andare in perfetta simbiosi con il cuore, con l’animo e il sentimento; e davanti ai suoi dipinti, ai disegni, agli affreschi, di sentimenti Dino Molinelli ne aveva tanti. Faceva parte, in gioventù, di una scuola che stava caratterizzando il piccolo mondo artistico mugellano, poiché sulla scia di Malesci e di Rontini, di Galileo e Tito Chini, di Gordigiani e dello stesso Augusto Chini, si accodavano giovani talenti come Orazio Belli, Rutilio Muti, Ugo Milani, Mario Parigi e non per ultimo il nostro Dino Molinelli, anelli di una lunga catena che non si assottigliava, ma al contrario si rinforzava, rendendo visiva in tutti i suoi aspetti la loro generosa terra natia. Il “figurativo” di Dino Molinelli, iniziò a far riflettere con molta ponderatezza, con occhio scevro da pregiudizi, e con sincerità sul valore dell’artista da tanti estimatori e parimenti i colleghi; i suoi primi giovanili schizzi, poi i disegni, le puntesecche, quindi nella maturità gli acquerelli, i pastelli e gli oli, il tutto posati su qualsiasi materia, dalla carta alla tela, dall’affresco al legno, Molinelli ha spaziato fra campo e cielo, fra boschi e straducole di campagna, che la forza della natura scenda quasi a tradimento ad investire uomini e cose, riuscendo però a ritrovare in un attimo di aria tranquilla, tutta la immacolatezza della campagna, dei boschi di querce annose, di gattici svettanti, di gente che torna dal travaglio del pane salato con tanta pace nel cuore, come i volti dell’essere umano, senza astio, come se la eredità del soffrire, altro non fosse che un dono atavico accettato non con rassegnazione, ma con gioia. Questo era l’io interiore di Dino Molinelli, pittore mugellano –“. La retrospettiva di Dino Molinelli si chiuderà sabato prossimo 1 luglio 2017, così anche i ritardatari possono andare a visitare questa bella e significativa rassegna ikn quel di Ronta di Mugello. (Foto A.Giovannini)

 

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Commenti 2
  • ALDO GIOVANNINI

    SIGNOR PIERO CHE LE DEVO DIRE; LE ISTITUZIONI SONO SEMPRE ISTITUZIONI. LA CRONACA DEVE ESSERE SEMPRE CORRETTA. UN MIO COLLEGA CHE ERA DALL'ALTRA PARTE DELLA SPONDA POLITICA NON GLI INSERIVA MAI. E' UNO SBAGLIO, SECONDO IL NOSTRO PENSIERO, PERCHE' UN GIORNALE PUBBLICO E NON DI PARTE, DEVE ESSERE AL DI SOPRA DI TUTTO E DI TUTTI. TANTE CORDIALITA', ALDO GIOVANNINI

    rispondi a ALDO GIOVANNINI
    mar 27 giugno 2017 02:52
  • Piero

    I "politici" pi son piccoli, pi sono nel mezzo.

    rispondi a Piero
    mar 27 giugno 2017 02:14