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Riapre al culto la Badia di Santa Maria a Vigesimo

Sabato 10 maggio 2025, ore 17:30. Cerimonia di riapertura e Santa Messa nella Badia di Santa Maria a Vigesimo...

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11 dicembre 1996. Interno della Badia di Vigesimo. Da sinistra don Alessandro Tucci, Prof. Niccolò Niccolai, Vasco Tortelli di spalle e Laura Stiattesi. 
11 dicembre 1996. Interno della Badia di Vigesimo. Da sinistra don Alessandro Tucci, Prof. Niccolò Niccolai, Vasco Tortelli di spalle e Laura Stiattesi. © Aldo Giovannini
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Sembra ieri: era l’11 dicembre 1995, quando, su gentile invito del pievano della Pieve di San Silvestro a Barberino di Mugello, fummo chiamati a presenziare alla cerimonia per i primi restauri della splendida Badia di Santa Maria a Vigesimo, scrigno di opere d’arte di inestimabile valore. Con noi c’erano il cappellano don Alessandro Tucci, lo scultore e ispettore onorario ai Beni Artistici e Architettonici prof. Niccolò Niccolai con la sua assistente Laura Stiattesi, e Attilio Capitelli, che di lì a poco avrebbe diretto la Corale Santa Cecilia di Borgo San Lorenzo durante la solenne celebrazione. Tra i tanti amici presenti ricordiamo i pittori Vasco Tortelli e Luigi Romei.

Oggi, a trent’anni esatti da quel momento carico di emozioni, don Stefano Ulivi, stimato parroco di Barberino, annuncia la riapertura al culto dell’antica abbazia:

Sabato 10 maggio 2025, ore 17:30
Cerimonia di riapertura e Santa Messa nella Badia di Santa Maria a Vigesimo
Presiederanno il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il sindaco Sara Di Maio e le autorità civili, religiose e del volontariato.
La cittadinanza è cordialmente invitata.


Ricordi di ieri

  • 11 dicembre 1996 – Foto 1
    La facciata della Badia di Santa Maria a Vigesimo, appena restaurata.

  • 11 dicembre 1996 – Foto 2
    L’interno dell’abbazia: da sinistra don Alessandro Tucci, prof. Niccolò Niccolai, Vasco Tortelli (di spalle) e Laura Stiattesi.
    (Foto: A. Giovannini)


Con il consolidamento strutturale ultimato e gli affreschi restituiti all’antico splendore, la Badia torna a vivere come luogo di fede e di comunità. L’appuntamento del 10 maggio sarà l’occasione per abbracciare di nuovo un tesoro del nostro territorio e per rinnovare quel filo di memoria che unisce passato, presente e futuro.

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