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La crisi politica a Figline e Incisa Valdano e le valutazioni del movimento 5 stelle

Il sindaco Giulia Pianigiani, nel corso del mandato, ha perseguito l’obiettivo di realizzare il programma...

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Sala comunale Sala comunale © Comune di Figline Incisa
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A Figline e Incisa Valdarno si è aperta ufficialmente una crisi politica determinata dal passaggio del consigliere Sandro Sarri dal Partito Democratico al Partito Socialista Italiano e dal suo successivo ingresso nelle fila dell’opposizione. Pur trattandosi di una scelta formalmente legittima, la decisione ha prodotto effetti significativi sull’operatività del Consiglio comunale, causando la perdita del numero legale e impedendo lo svolgimento delle attività istituzionali, nonostante il sindaco mantenesse una maggioranza politica di riferimento. Tale situazione comporta il rischio di bloccare opere già finanziate e considerate strategiche per il territorio.

Il Movimento 5 Stelle, parte della maggioranza uscente, ha espresso una posizione critica nei confronti delle motivazioni addotte dal consigliere Sarri, in particolare riguardo alla presunta carenza di comunicazione all’interno della Giunta. Secondo il M5S, il dialogo con il sindaco e gli assessori è sempre risultato costante e trasparente, come dimostrato dal regolare svolgimento di riunioni in cui venivano affrontati con spirito collegiale i principali punti all’ordine del giorno. Il Movimento sottolinea come, alla sua prima esperienza in maggioranza, abbia riscontrato un clima di leale collaborazione, rendendo ancora più evidente la distanza tra questa valutazione e il malessere manifestato da Sarri, che aveva partecipato alla maggioranza per quattro legislature.

Il sindaco Giulia Pianigiani, nel corso del mandato, ha perseguito l’obiettivo di realizzare il programma amministrativo condiviso con le forze politiche che la sostenevano. Numerosi interventi risultano già completati o in avanzata fase di realizzazione, grazie anche a finanziamenti già ottenuti. Le dimissioni presentate dal primo cittadino vengono interpretate come un atto di responsabilità volto a tutelare il programma elettorale e la stabilità istituzionale dell’ente.

Le conseguenze della crisi appaiono rilevanti: il blocco amministrativo potrebbe rallentare opere essenziali per la comunità e compromettere l’equilibrio del bilancio comunale, con possibili tagli che ricadranno sulla prossima amministrazione. Il comunicato invita infine la cittadinanza a una riflessione attenta sull’operato svolto dall’amministrazione uscente, sottolineando la coerenza con gli impegni assunti e la necessità che i cittadini valutino con consapevolezza quanto realizzato nel corso della legislatura.

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