Renato Cipriani detto Tobia © Gentilmente concessa da Alessio Barletti
Quando Renato Cipriani detto “Tobia”, tirò giù il “trianò” della sua antica bottega di drogheria-pizzicheria, ubicata in Via Brocchi, l’antica Via di Sieve, per aver raggiunto i limiti d’età, ci fu una piccola rivolta in quell’antico rione, furono addirittura raccolte le firme affinchè “Tobia” restasse ancora dietro il suo banco, in quella storica bottega che aveva caratterizzato il piccolo commercio paesano.
“Tobia” non era altro che un suo avo in linea diretta, Tobia Cipriani appunto, il quale nel 1837 in pieno Granducato di Toscana, aprì in quel luogo una piccola minuscola botteghina dove si poteva trovare, al di là dei variegati alimenti, di tutto di più; siccome la bottega si trovata nell’ unico ingresso in Borgo dalla strada Faentina, pensate un po, dal 1837 a fine ‘900, chissà quante persone saranno passate davanti e quanti clienti avranno fatto la spesa.
Renato, era simpatico, aveva un modo tutto suo nell’indicare i suoi prodotti, dal baccalà alla mortadella, dalle aringhe al salame, passando dalle budellina di maiale, alla farina gialla per la polenta! Sapeva tutto, spiegava tutto, era una mitragliatrice. Certo in quasi 170 anni (Tobia era il suo trisnonno) di piccolo commercio, gli odori erano penetrati all’interno di quelle vecchie mura. Eravamo amici, anzi in questi ultimi anni faceva parte della nostra…banda, che ogni tanto si ritrovava davanti al desco dove i ricordi si accavallano ai ricordi. Prima di addentare un piatto di tortelli, Renato per ragioni di salute tirava fuori di tasca un piccolo astuccio ponendo sul tavolo diverse pasticche: “mi dispiace, diceva agli amici, ma queste non ve le posso far assaggiare!!”
Simpaticissimo il caro Renato. Un altro mattone è caduto in quella che era l’impalcatura del vecchio Borgo, il quale socialmente e culturalmente si indebolisce sempre più. Alla famiglia, alla moglie, ai figli ed ai parentile nostre condoglianze unite a tutti gli amici che lo hanno conosciuto e voluto bene.


