x
OK!Mugello

Il bar alimentari del Ponterosso. La fine di una epoca

Aperto nella seconda metà dell’800 dalla famiglia Arinci, poi venne…

  • 1
  • 7891
Anno  1955 – L’albergo Ristorante Ponterosso Anno 1955 – L’albergo Ristorante Ponterosso © Foto e archivio A. Giovannini
Font +:
Stampa Commenta

Fa tanto dispiacere, per non dire amarezza, quando antiche e vecchie attività commerciali vengono chiuse, come ultimamente è accaduto a Borgo San Lorenzo. Infatti, nell’antica Malacoda, il centro commerciale per antonomasia per secoli di tutto il Mugello, alcune attività hanno chiuso i battenti e, se qualcuno resiste ancora, è dovuto alla passione per il lavoro lasciato dai loro padri, dai loro nonni o addirittura bisnonni.

Purtroppo questa è la cruda realtà di un mondo, quello del piccolo e medio commercio, destinato a scomparire. Fra questi non possiamo non evidenziare, con malcelato dispiacere, la chiusura del leggendario Bar-Alimentari (già anche Locanda) del Ponterosso, una bottega, un luogo che ha caratterizzato per tantissimi anni un punto di riferimento commerciale non di poco conto; tutt’altro.

Abbiamo detto leggendario poiché quell’edificio, dove trovò ubicazione la Locanda e la Pizzicheria, fu costruito verso il 1855, quando il torrente Le Cale fu deviato in quel territorio e la strada provinciale per San Piero a Sieve divenne la direttrice principale d’entrata e di uscita da Borgo San Lorenzo.

La conduzione, come sopra scritto, è stata per tantissimi anni della famiglia Arinci, prima con Baldassarre, poi con Giuseppe ed infine la mitica “Rosa” (gli Arinci aprirono anche un ricordato distributore di benzina). Successivamente passò ad altre famiglie (fra le altre i fratelli Zannoni), fino a giungere alla famiglia Parigi.

Non sappiamo e non vogliamo sapere la motivazione della chiusura. Il nostro intervento – che ci è stato sollecitato – è semplicemente una parentesi storica che ha lasciato un ricordo davvero indelebile. Come non menzionare quello che era il Bar-Drogheria-Tabaccheria-Alimentari del Ponterosso!

Al di là del lavoro intenso nei normali giorni, dalla mattina prestissimo alla tarda serata, quando gli altri esercizi erano chiusi, il Ponterosso era la chiave di volta, la salvezza alimentare ed altro, dove convenivano centinaia di persone da tutto il paese.

Purtroppo i tempi cambiano. L’intenso traffico veicolare in quel posto, nonostante l’apertura del Viale della Resistenza, è sempre forte per la presenza di tanti uffici amministrativi, pubblici, statali, privati, laboratori, officine, il cimitero della Misericordia, ecc. Alcune regole veicolari non azzeccate, la mancanza di parcheggi (ma in altri posti dove ci sono ritrovi notiamo un po’ di anarchia!) molto probabilmente – ripetiamo, non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere – sono state la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

E da borghigiani ce ne dispiace tanto!

Storicamente parlando, è ancora aperta l’antica locanda trattoria “Gli Artisti” nella piazzetta Romagnoli, aperta dalla famiglia Benvenuti (il buon Giuseppe, detto “Beppe di Gustavo” ed anche soprannominato “l’Oste Barbaro”), addirittura nel 1837 in pieno Granducato di Toscana! Gli auguriamo ancora tanta vita!

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 1
  • Alfredo Agostini

    La ragione del declino è chiara e evidente, l'aver realizzato delle assurde piste ciclabili togliendo ogni possibilità di parcheggio. Era prevedibile fin da allora e hanno resistito anche troppo.

    rispondi a Alfredo Agostini
    sab 30 agosto 17:04