Aumento di quasi 200 euro al mese, la novità farà felici molti: i lavoratori inclusi - okmugello.it
È stato ufficialmente firmato il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto sanità pubblica, coinvolgendo circa 581mila professionisti tra infermieri, ostetriche, tecnici e personale amministrativo. L’incontro decisivo si è tenuto presso la sede dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, segnando un passaggio cruciale per il settore sanitario nazionale.
Le sigle che hanno firmato (e quelle che si sono astenute)
A sottoscrivere il contratto sono stati Fials, Cisl, Nursind e Nursing Up, che hanno confermato il sostegno già espresso nei mesi scorsi durante la fase di pre-intesa. Diversa la posizione di Cgil e Uil, che hanno deciso di non firmare l’accordo, confermando l’astensione annunciata fin da giugno, quando la prima bozza era stata presentata alle parti.
Le due sigle confederali hanno motivato il rifiuto con la richiesta di maggiori garanzie su alcuni punti economici e normativi, sottolineando criticità nella distribuzione delle risorse e nella valorizzazione delle competenze interne al sistema sanitario.
Aumenti, arretrati e prospettive per il personale sanitario
Il nuovo contratto prevede un aumento lordo medio mensile di 172 euro su 13 mensilità, con un’applicazione scaglionata nel tempo. Una parte degli incrementi è già stata riconosciuta dal gennaio 2024, mentre il restante verrà corrisposto nel corso del 2025, con progressioni economiche già pianificate.

Per i lavoratori, la novità immediata riguarda gli arretrati, che saranno erogati a partire da novembre 2025. L’importo varierà in base al profilo professionale e agli scatti già percepiti, ma rappresenta un adeguamento importante dopo un lungo periodo di attesa per il rinnovo del contratto.
Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, ricordando la difficoltà del confronto:
«Una trattativa difficile e complicata, ma alla fine si è raggiunto un risultato positivo. È un contratto in continuità con il precedente ed è una buona base di partenza per il prossimo CCNL del triennio 2025-2027».
Il rinnovo del contratto rafforza il sistema sanitario pubblico, puntando su una maggiore stabilità per i professionisti e su un riconoscimento concreto del lavoro svolto nelle corsie, negli ambulatori e negli uffici del sistema salute nazionale.


