polemica politica dopo la sentenza © AndrewLozovyi per depositphoto
Il caso Sirmione scuote la giunta fiorentina sull'affaire affitti brevi. La sentenza del consiglio di stato parla chiaro: "gli affitti brevi non posso essere bloccati".
“L’attività di locazione di immobili, anche a finalità turistica, che sia esercitata in forma non imprenditoriale, non è soggetto a poteri prescrittivi e inibitori della pubblica amministrazione” si legge nella sentenza n. 2928/2025 del Consiglio di Stato (il massimo organo di giustizia amministrativa, ndr), che boccia una sentenza del Tar della Lombardia, sezione distaccata di Brescia, che aveva “erroneamente riconosciuto al Comune di vietare la stipula di contratti di locazione a finalità turistica”.
La vicenda ricordiamo, trae origine dal ricorso della proprietaria di un’immobile a Sirmione, sul lago di Garda, che si era vista inibire l’esercizio dell’attività di locazione turistica.
E' una sentenza importante che fa giurisdizione e che rappresenta un duro colpo per le amministrazioni che stanno provando a regolare il fenomeno degli affetti brevi come quella fiorentina.
Diversi passaggi della sentenza, sottolineano infatti che le locazioni turistiche non sono equiparabili alle strutture ricettive. Di conseguenza, l’amministrazione non può “vietare l’esercizio della libertà contrattuale della ricorrente – scrive la quinta sezione del Consiglio di Stato – in particolare quella di concludere contratti di locazione con finalità turistica, aventi ad oggetto i suoi immobili”.
Una sentenza basata su una legge regionale differente dalla nostra”, si difende la sindaca di Firenze Sara Funaro. “Noi sappiamo che ad oggi abbiamo una legge regionale che ci permette di andare a fare tutta una serie di regolamentazioni, poi vedremo come andranno avanti anche i ricorsi che ci sono stati – ha aggiunto – Ma non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, continueremo a andare avanti”.
Solo alcuni fa, nel corso del forum internazionale del turismo a Firenze il Ministro del turismo Daniela Santachè sul tema aveva ribadito: “Sugli affitti brevi noi siamo l’unico governo che ci ha messo la testa e che ha regolamentato un settore che non è un problema di oggi”, ma “nessuno se n’è occupato: ci sarà una nuova norma nazionale oltre a quella del Cin”.
Nel frattempo a Fiirenze Funaro difende il suo provvedimento.
Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Giovanni Gandolfo insieme al coordinatore cittadino del partito Jacopo Cellai parla chiaro: "Il sindaco Funaro rinvii l’approvazione del regolamento in attesa degli sviluppi dei contenziosi aperti per la legge regionale sul turismo e sui provvedimenti comunali impugnati. Ci attendiamo che su questo la prima cittadina venga a riferire in aula.
La Sentenza ribadisce la tutela del godimento della proprietà privata e della libertà d’iniziativa economica. Il pronunciamento trova conferma nella disciplina nazionale, in base alla quale la locazione turistica privata non può essere soggetta a divieti imposti dall’amministrazione comunale.
Il Consiglio di Stato esclude il potere inibitorio da parte dei comuni sui contratti di locazione turistica, sottolineando come queste attività non rientrino nella sfera di potere del Comune in ambito edilizio.
Ancora una volta ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare per regole migliori volte al contrasto di fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, nonché al rispetto delle regole di civile convivenza in città da parte dei turisti, garantendo la vivibilità per i residenti. Ma anche la nostra ferma contrarietà alla crociata ideologica in atto contro il settore delle locazioni turistiche. Continueremo a difende la libertà economica e la proprietà privata dei fiorentini come abbiamo sempre fatto".
Perentori anche i consiglieri di Italia Viva Francesco Casini, consigliere comunale di Italia Viva, che insieme a Francesco Grazzini ribadisce “Lo abbiamo sempre detto: la regolamentazione degli affitti brevi portata avanti dall’Amministrazione Comunale di Firenze è sbagliata, sbilanciata e potenzialmente dannosa. Alla luce della sentenza n. 2928/2025 del Consiglio di Stato, ne siamo ancora più convinti.
La sentenza è chiara: i Comuni non hanno competenza per imporre limiti arbitrari a un’attività che, se svolta in forma non imprenditoriale, rientra nel pieno esercizio del diritto di proprietà. Non solo: la decisione segna un precedente importante, che smonta l’impianto normativo in via di adozione a Firenze.
Per queste ragioni, annunciano: “Martedì, in Commissione, se non modificato in modo sostanziale voteremo contro la proposta di delibera n. 2025/00023 ‘Regolamento per le locazioni turistiche brevi’. È un atto che rischia di essere non solo inefficace, ma anche illegittimo, un costo per il nostro comune. Non possiamo comunque avallare norme che alimentano tensioni sociali, creano incertezza giuridica e colpiscono indiscriminatamente cittadini onesti, tutti fiorentini non multiproprietari ma di quel ceto medio sempre più in difficoltà, che affittano un immobile magari acquistato o ristrutturato con sacrifici, e lo fanno nel pieno rispetto delle regole. Una misura che colpisce tanti fiorentini onesti che non ci aspetteremmo da una amministrazione di sinistra.
Lo ribadiamo con forza – concludono Casini e Grazzini –: serve equilibrio, non crociate ideologiche. Il turismo va governato, non demonizzato. E il vero tema dell’abitare a Firenze si affronta con politiche serie sulla casa, con la ristrutturazione delle 700 case popolari inutilizzate perché non abitabili, andare avanti senza altri indugi sulla rigenerazione urbana e sul recupero dell’enorme patrimonio oggi inutilizzato che possono far realizzare nuove abitazioni per i fiorentini.”
Felici della sentenza anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Alberto Locchi insieme al capogruppo in Consiglio Regionale Marco Stella:
"Una nuova sentenza del Consiglio di Stato in materia di affitti brevi e turistici ha annullato il provvedimento del Comune di Sirmione che imponeva restrizioni alle locazioni turistiche con contratti brevi. La sentenza stabilisce che gli immobili offerti in locazione turistica al di fuori di un’attività imprenditoriale non possono essere assimilati alle case vacanza e, di conseguenza, non sono soggetti agli stessi vincoli normativi.
La Sentenza dà ragione a Forza Italia che da mesi si oppone si oppone all’impostazione prima del Comune di Firenze poi della Legge Regionale; la proprietà privata è intoccabile.
Il pronunciamento trova conferma nella disciplina nazionale, in base alla quale la locazione turistica privata non richiede una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e quindi l’amministrazione comunale non ha il potere di inibire tali contratti.
Inoltre, il Consiglio di Stato ha escluso che il Comune possa vietare i contratti di locazione per finalità turistica, stabilendo che tali attività non rientrano nel potere del Comune in ambito edilizio. La sentenza ha stabilito che non spetta all’amministrazione locale intervenire sui contratti di locazione a meno che non siano violati specifici regolamenti edilizi o altre norme urbanistiche.
Con la nuova sentenza il Consiglio di Stato chiarisce che i Comuni non possono limitare o vietare arbitrariamente l’attività di locazione turistica. La locazione breve non è assimilabile alle strutture ricettive professionali come le case vacanza, né deve essere trattata come un’attività imprenditoriale.
Per la Sinistra che Governa Firenze le locazioni Turistiche sono l’unico problema arrivando addirittura a creare una Task Force per combatterle, per noi invece sono una ricchezza, oltre 30.000 addetti, un giro d’affari di oltre 3,5 miliardi di euro e nelle casse del Comune oltre 50 milioni di euro di imposta di Soggiorno, rinunciare a tutto questo significa rendere Firenze più povera.
Ora il Sindaco usi il buonsenso, blocchi l’approvazione del Regolamento che vieta le Locazioni Brevi, perché in questo contesto Legislativo sarebbe soltanto causa di altra confusione e nuovi ricorsi, e questo va evitato".
Anche i consiglieri consiglieri della Lista civica Eike Schmidt, Massimo Sabatini, Paolo Bambagioni, Eike Schmidt chiedono un passo indietro alla Sindaca.
“È stato creato un clima pesante contro chi legittimamente mette a frutto la sua proprietà. Come se nel declino di Firenze non ci fosse una responsabilità – diretta ed esplicita – delle amministrazioni PD.
Non è trovando capri espiatori o vittime sacrificali designate che si risolvono i gravi problemi di Firenze, tra i quali la fuga dei residenti e lo stillicidio di imprese.
Stante la sentenza del Consiglio di Stato, una sonora bocciatura del metodo Funaro, invitiamo la sindaca e la giunta a essere più dialoganti e inclusivi. Meno colpi di mano e più cooperazione tra tutte le parti della città, proprietari inclusi. Lavorino con Roma e non contro il governo perché di Centrodestra.
È profondamente errato mettere, come troppi del Centrosinistra fiorentino hanno fatto in questi mesi, residenti contro proprietari. Proprietà e residenza si possono e si devono armonizzare. Per evitare di spendere vagonate di soldi dei cittadini fiorentini, chiediamo all’attuale amministrazione di correggere il tiro, per evitare altre bocciature come questa”.
E' il presidente Dem della Commissione Sviluppo economico Enrico Ricci a replicare “Approfondiremo con attenzione e rispetto la sentenza del Consiglio di Stato ma, al momento – spiega – mi pare si esprima su un caso distante da quello fiorentino e non incida sul percorso intrapreso verso l’approvazione di un nuovo regolamento per le locazioni brevi.
Il Comune di Firenze ha esercitato il suo potere regolamentare nel pieno rispetto delle indicazioni rinvenibili nell’art.59 della Legge Regionale Toscana 61/2024 che, come noto, ha espressamente delegato i Comuni capoluogo di provincia, nonché a più alta densità turistica ad introdurre “criteri e limiti” per la disciplina delle locazioni turistiche brevi e, in tal senso, le scelte fatte dal Comune di Firenze non si discostano, in particolare, dall’elencazione contenuta ai commi 2 e 3 del citato articolo.
I consiglieri di IV, Casini e Grazzini, ci accusano di alimentare tensione sociale con i nostri interventi. Evidentemente devono essersi distratti, è proprio a causa della tensione sociale in aumento in città che abbiamo deciso di intervenire.
Chiederei moderazione nel dare giudizi anche agli altri consiglieri dei gruppi di minoranza che si sono subito affrettati a commentare la sentenza. Non è intenzione di questa Amministrazione mettere residenti contro i proprietari. Nessuna crociata ideologica ma il dovere di governare i fenomeni che impattano sulla nostra città.
Sono certo – conclude – che il confronto in Commissione sarà costruttivo e che non mancheranno contributi importanti al dibattito, anche da parte delle opposizioni”.
“Il centrodestra ha una curiosa interpretazione delle sentenze e del lavoro della magistratura. Pronto a cannoneggiare il lavoro della Giustizia quando le sentenze non sono di proprio gradimento (vedi sui centri in Albania) ma poi improvvisamente esaltarla sulla recente sentenza del Consiglio di Stato” è la risposta tutta politica di Vincenzo Pizzolo, Caterina Arciprete e Giovanni Graziani consiglieri di AVS Ecolò in risposta alle dichiarazioni di FDI, FI, Lega, Lista Schmidt e Italia Viva.
“La sentenza del Consiglio di Stato non pone nessuna inviolabilità alla proprietà privata e nemmeno segna nessuna bocciatura della politica portata avanti da questa Amministrazione circa il governo delle locazioni turistiche brevi da parte del Comune” proseguono i consiglieri.
"Ci chiediamo se le forze politiche che in queste ore stanno plaudendo all’articolo del Sole 24 Ore senza nemmeno aver letto le 10 pagine della sentenza del Consiglio di Stato, hanno effettivamente preso coscienza del Nuovo Testo Unico del Turismo della Regione Toscana che, a differenza della Regione Lombardia, conferisce ai Comuni, ai sensi dell’art. 59 e seguenti, anche poteri di limitazione. Pertanto, eventuali ricorsi sulla scorta di quello avanzato avanti il Consiglio di Stato avrebbero, molto probabilmente, un esito diametralmente opposto. Ci sorprende che i Consiglieri di Italia Viva che in Regione hanno sostenuto questa Legge, disconoscano e critichino il lavoro dei loro colleghi Consiglieri Regionali” continuano i Consiglieri che infine concludono “Nessuna battuta d’arresto ma solo un ennesimo pessimo servizio di disinformazione alla città da parte delle opposizioni di centrodestra. Da parte nostra continua il lavoro perché il turismo sia una risorsa e non un fattore che snaturi il tessuto sociale ed economico della nostra città. I Consiglieri di Italia Viva parlano di un’amministrazione che alimenta un clima di tensione: forse non si sono resi conto che è l’emergenza abitativa a creare un clima di tensione. Come amministrazione ci prendiamo carico della responsabilità di trovare delle soluzioni”.


