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Giuliano Vangi e il rinnovato legame con il Mugello

Lo scultore Giuliano Vangi donerà alla comunità di Barberino una sua opera in acciaio rinnovando il legame che lo unisce da sempre al Mugello, sua terra natia

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Giuliano Vangi Giuliano Vangi © n.c
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Giuliano Vangi. Omaggio al celebre scultore

Il celebre scultore Giuliano Vangi donerà una delle sue opere in acciaio alla comunità di Barberino di Mugello come omaggio alla sua terra d'origine alla quale è sempre molto legato nonostante abbia trascorso la maggior parte della sua vita al di fuori della Toscana. In occasione dell'evento, che si svolgerà all'inizio di maggio, ci sarà l'inaugurazione di un murales realizzato su una parete del teatro Comunale di Barberino da un gruppo di artisti del luogo tra cui Mattia Sarti. Il soggetto del murales rappresenta una dedica proprio ad una delle opere che a sua volta il Maestro Vangi ha dedicato a Pesaro, città dove vive da tanti anni.

Come sottolineato da Gian Piero Luchi, Presidente dell'Associazione culturale "Amici di Giuliano Vangi" "La comunità omaggia il suo illustre cittadino e lui omaggia la comunità di Barberino". La data esatta dell'evento deve essere ancora stabilita, al momento si parla di sabato 7 o sabato 14 maggio. Il programma prevede l'inaugurazione del murales e l'installazione della scultura proprio di fronte al teatro. Successivamente ci sarà l'intervento di un critico d'arte e la proiezione di un breve filmato realizzato proprio dall'Associazione "Amici di Giuliano Vangi" con le attività svolte negli ultimi 10 anni seguendo le personali dell'artista in Italia e all'estero. 

Giuliano Vangi. L'artista internazionale

Giuliano Vangi è considerato uno degli scultori contemporanei più importanti presenti sulla scena artistica internazionale. Nasce nel 1931 proprio a Barberino di Mugello anche se la sua famiglia si trasferisce a Bagno a Ripoli quando lui aveva solo 3 anni. Frequenta l'Istituto d'arte di Porta Romana, all'inizio studia nella sezione di architettura per andare incontro ai desideri dei genitori, ma poi la sua innata passione artistica e il suo talento prendono il sopravvento e si trasferisce nella sezione di scultura. Qui entra in contatto con un ambiente internazionale, vivace e colmo di personaggi che lo ispirano umanamente e culturalmente. 

Sono gli anni della guerra e il giovane Giuliano Vangi fa i conti con gli allarmi aerei e i bombardamenti, che il suo spirito tipicamente toscano a volte esorcizza con l'auspicio che possano interrompere delle lezioni particolarmente noiose. In realtà la paura è una costante che però, come tutte le cose della vita, passa lasciando il posto all'entusiasmo di una carriera solo agli albori.

Lo scultore Vangi insegna a Pesaro, città dove ancora vive e che ama molto. Si trasferisce per qualche tempo a Roma e a Milano e poi si sposta in Brasile con la moglie, dove nascerà uno dei suoi due figli e dove ha venduto molte delle sue opere. Ma la necessità e la voglia di farsi ispirare di nuovo dalla tradizione artistica italiana è fortissima e questo sentimento lo spingerà nel 1962 a tornare nel Belpaese.

Giuliano Vangi opere

Il fil rouge che unisce tutte le sue opere è l'Uomo, con tutte le sue debolezze e le sue grandezze, le sue paure, gli entusiasmi e le malinconie che lo attanagliano e che sono contenute nei volumi che compongono la sua fisicità. Lo scultore Vangi studia le forme e le giunture del corpo cercando di dare alle sue creazioni l'umanità che le distingue da semplici manichini inanimati. 

Le sue sculture prendono così vita, prima nei disegni preparatori nei quali il Maestro cristallizza le varie prospettive che andranno poi a formare la profondità dell'opera, e successivamente nello studio dei materiali che più si adatteranno alla figura stessa. 

Nascono in questo modo opere importanti come la scultura in marmo all'ingresso dei Musei Vaticani, la statua di Giovanni Battista a Firenze o l'ambone per la Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo in collaborazione con Renzo Piano.

L'eco del suo lavoro arriva fino in Giappone dove a Mishima, un centinaio di chilometri da Tokyo ai piedi del monte Fuji, gli viene interamente dedicato un museo di 30.000 metri quadri voluto dal banchiere Ichiro Okano. Più vicino a noi e di una grandezza più contenuta, ma non meno importante, è la mostra permanente presente nel Palazzo Pretorio di Barberino di Mugello a conferma del forte legame che unisce Giuliano Vangi alla nostra terra e che verrà riconfermato proprio da questa nuova donazione.

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