Gaia Nanni © Massimiliano Miniati
E’ Nardiello Teresa, la signora delle pulizie della fabbrica che inizia a raccontare la storia di Luciana l’operaia incinta licenziata che è entrata in fabbrica armata. Si apre così, “Gli ultimi saranno ultimi” il bellissimo spettacolo di Gaia Nanni che ha inaugurato la stagione teatrale del Giotto di Vicchio. Luciana è disperata e la sua reazione è improvvisa: irrompe sul posto di lavoro e prende in ostaggio la responsabile del suo licenziamento, quella Liverani Carola che si dice dispiaciuta dei tagli al personale mentre naviga su una sexy-chat.
Tutto accade in una notte, in cui si incrociano i destini di donne normalmente distanti tra loro. Raffaella Fumagalli, la poliziotta bergamasca affettivamente disillusa, alla sua prima notte in turno nella grande città. Introdotta da “Eu sei que vou te amar” di Vinicius de Moraes entra in scena anche Manuela, trans che parla come Belen, ad arricchire una girandola di personaggi caratterizzati alla perfezione.
La Nanni non si cambia, non aggiunge niente al suo abito nero, neppure un foulard, eppure, quando dopo un breve stacco musicale si siede nuovamente, non interpreta; E’ un’altra persona! La signora delle pulizie continua con il racconto di quella notte, mentre le vite delle altre si sovrappongono ad una storia tragica che ha emozionato il pubblico accorso a godersi il primo spettacolo della stagione di Vicchio.
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Gaia Nanni è strepitosa, di una semplicità disarmante e gli spettatori la seguono incantati in questo monologo tragicomico scritto da Massimiliano Bruno per un’attrice veramente eccezionale che ha saputo coniugare una grande forza interpretativa a quel filo di ironia che serve allo spettatore per superare la drammaticità del racconto, che, nonostante tutto alla fine commuove.
Gli applausi entusiasti di chi ha passato una bellissima serata hanno salutato Gaia Nanni e Gabriele Doria che con la sua chitarra ha impreziosito uno show veramente straordinario.
