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In ricordo di Francesco Capecchi, detto Cecco di Fico

Un borghigiano 'vecchia maniera', scomparso venerdì. Il ricordo di Aldo Giovannini e due aneddoti sull'origine del suo soprannome

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Una simpatica immagine di Francesco Capecchi detto il “fico” con la sua porzione di polenta. Una simpatica immagine di Francesco Capecchi detto il “fico” con la sua porzione di polenta. © Aldo Giovannini
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Un borghigiano vecchia maniera, il caro Francesco Capecchi detto “Cecco di fico”, scomparso venerdì scorso, appartenente ad una famiglia che si perde nella notte dei tempi, uno degli ultimi personaggi di una “volta” che hanno caratterizzato la vera essenza di un paese popolare e popolano.

Imbianchino verniciatore, abitante con la sua famiglia nell’antica via Mazzini (no, diceva sempre 'e stò in Malacoda!!'), si portava dietro da tre generazioni il simpatico soprannome di “fico”, già di suo babbo e di suo nonno. Ci raccontava sempre che il soprannome “fico” viene da due episodi, ma non sapeva quale dei due era quello veritiero. Dunque suo nonno (Sebastiano se non andiamo errati), quando era giovane era goloso di fichi e una volta il martedì, giorno di mercato, piatto piatto si mise dietro un banco di frutta e senza esser visto, uno alla volta vuotò tutto il cesto. Quando il fruttivendolo se ne accorse era ormai troppo…tardi!

Nel secondo aneddoto invece si racconta che, salito su un fico nel campo di un contadino del Pecori Giraldi, ma mentre mangiava i fichi il ramo si spezzò e cadde rovinosamente a terra; venti punti di sutura del dott. Farnocchia all’Ospedale di Luco. Ma anche il nostro Francesco era goloso; infatti nel 1974 durante la Polentata delle Ceneri riuscì a battere il record di “pintone” (Lorenzo Bonanni), mangiando ben 14 porzioni di calda polenta!

A parte questi simpatici ricordi, Francesco era un caro amico, un simpaticone, sempre alla battuta, un bravo marito e un ottimo padre di famiglia, una persona che amava intensamente il suo paese. Ci mancherà, accidenti se ci mancherà, “ Cecco di fico”; a quest’ora siano certi che è a farsi raccontare dal nonno qual’è la verità del nomignolo “fico”.

Per chi vuol rendergli omaggio, i funerali si svolgeranno lunedì prossino 18 maggio alle ore 9,30 nella Pieve di San Lorenzo, riaperta finalmente al culto.

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