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'Focolaio San Francesco'. Un operatore racconta il 'secondo piano': letti anche nel refettorio

Inizialmente sarebbe mancata anche la separazione dei percorsi pulito-sporco

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Villaggio san Francesco Villaggio san Francesco © Sito internet Villaggio San Francesco
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Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato alcuni articoli sulla situazione dei contagi da Covi all'interno della Rsa Villaggio San Francesco, di Scarperia e San Piero. Come ricorderete avevamo parlato di di circa 30 positivi che erano stati collocati in una speciale area Covid ricavata sotto il tendone noto come 'Compostela Forum' e collocato all'ingresso della struttura.

Oggi (sabato 26 dicembre) le notizie in merito alla situazione si rincorrono e sembrano essere sempre più negative. Tanto che anche il sindaco di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni, scrive:

Qualche aggiornamento sulla situazione Covid: ad oggi abbiamo 58 nostri concittadini positivi (a cui faccio un augurio di pronta guarigione), di cui 4 ricoverati, e 76 in quarantena. 
Diversi degli ultimi casi sono legati alla situazione della RSA San Francesco di Scarperia e San Piero: la ASL ha preso in carico la struttura e ha  trasferito lì per qualche giorno personale sanitario dal reparto di medicina dell'Ospedale (le emergenze ovviamente sono sempre garantite) per dare un mano a superare questa situazione difficile e delicata. 
Un abbraccio virtuale, ma sentito, agli ospiti della Rsa, alle loro famiglie, ai dipendenti e ai collaboratori. 

La redazione di OK!Mugello è riuscita a parlare con alcuni degli operatori che operano nella struttura che, dietro garanzia di tutela della propria privacy (la riservatezza delle fonti è infatti una delle condizioni fondamentali del giornalismo) ci hanno descritto la situazione. Anzitutto abbiamo appreso che i pazienti positivi all'interno della struttura (emersi da un recente screening) sarebbero in realtà ad oggi circa 80 (inizialmente si era parlato di 30 positivi) e che i pazienti covid sarebbero stati spostati dal tendone (che necessariamente poteva fornire assistenza ad un numero molto limitato di degenti) ad un'ala della struttura (il secondo piano, secondo le nostre fonti). Ai quali devono aggiungersi circa 30 operatori (per un totale di circa 110 positivi)

Proprio al secondo piano, secondo quanto si apprende, sarebbero stati spostati i pazienti Covid e per garantire loro la necessaria assistenza gli infermieri attivi della struttura (pare che quelli della Rsa siano rimasti solo in sette, decimati dalle assenze per malattia causa Covid) sono stati affiancati dagli infermieri dell'ospedale di Borgo San Lorenzo (quelli del reparto Medicina 2, che sono stati distaccati alla Rsa, circa 15 persone tra infermieri e Oss).

Ma all'arrivo dei sanitari vi sarebbero state delle criticità, che ci vengono riferite dalla nostra fonte. Anzitutto, ci riporta, in questo secondo piano vi sarebbero state delle problematiche di affollamento e sarebbero stati da implementare anche i percorsi separati pulito/sporco. Il personale della Rsa, inoltre, secondo la nostra fonte, si sarebbe trovato in difficoltà nel gestire procedure e protocolli anticontagio. La nostra fonte parla inoltre di letti installati anche in stanze ed ambienti non destinati inizialmente alla degenza (come il refettorio). 

Poi altra testimonianza il fatto che i pazienti infetti sarebbero stati tenuti spesso senza mascherina, con un maggiore rischio di contagio per gli operatori (e proprio questa situazione sarebbe stata affrontata e risolta dagli operatori Asl che hanno portato ingenti quantità di materiale). 

Insomma. Una situazione che si presentava difficile e potenzialmente esplosiva. Con i contagiati che negli ultimi giorni sono cresciuti in maniera esponenziale. 

A seguire l'articolo pubblicato delle testimonianze degli operatori della RSA San Francesco

 

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