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Storia Borghigiana. Pasticceria Valecchi in Malacoda (1916 – 2016)

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Storia Borghigiana. Pasticceria Valecchi in Malacoda  (1916 – 2016) Storia Borghigiana. Pasticceria Valecchi in Malacoda (1916 – 2016) © n.c.
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Quante volte in questi ultimi 20/30 anni forse più, ci siamo interessati a vecchie e antiche botteghe ed esercizi di ritrovo, che fra ‘800 e ‘900 hanno fatto la storia commerciale di Borgo San Lorenzo; tante da perderne il conto, non solo quelle che hanno chiuso per sempre dopo tantissimi anni di attività (tante) o quelle che ancora dopo oltre cento anni sono ancora in piena attività commerciale, come fra le diverse il Bar Italia, il Caffè Centrale, Pallino, le Tabaccherie Nencetti e Coppini in piazza dell’Orologio e nel corso Matteotti, mentre nel 2011 l’azienda Landini (oli e vini), in occasione del 150 anniversario dell’Unità d’Italia fu premiata con attestato, anche se dobbiamo citare che il Ristorante “Gli Artisti” nella piazzetta Romagnoli è senza ombra di dubbio il più vecchio di Borgo San Lorenzo se non del Mugello essendo stato aperto dopo pochi anni dall’unità d’Italia verso il 1865 dalla famiglia Benvenuti. Dunque siamo al centenario del Caffè Pasticceria Valecchi, un nome una garanzia come si diceva una volta, un ritrovo che ormai è entrato nel pieno diritto della storia commerciale di Borgo San Lorenzo in particolare e del Mugello in generale; quante generazioni di borghigiani saranno entrati, da perderne il conto. Andiamo velocemente a ritroso nel tempo. Eravamo ai primi del ‘900 (1906) e solo due esercizi avevano sul banco qualche pasterella; la drogheria Italia di Federico Tani che diverrà poi nel tempo Bar Italia (ancora in essere) e la Caffetteria di Atto Primo Gigli (si chiamava proprio Atto Primo !) che poi diverrà Bar Centrale (ancora in essere). Il giovane Armido Valecchi, di una antica famiglia originaria di Olmi (l’avo si chiamava Angiolo ed era nato nel 1786), figlio di Pietro e Ester Simi Degl’Innocenti era nato nel 1892; aveva solamente 16 anni quando andò giovanissimo garzone in una pasticceria di Firenze per imparare, come si dice, il “mestiero” con la “o”; tornò a Borgo pieno di entusiasmo e mentre il babbo Pietro e i fratelli Settimio e Iacopo erano tutti zoccolai e ciabattini (la calzoleria aperta da Settimio è ancora in essere in Malacoda), Armido aprì una piccolo laboratorio, un pertugio come si soleva dire, sempre in Malacoda (Via Mazzini) iniziando a sfornare le paste che vendeva ai Caffè paesani. Poi con il tempo, il nostro Armido, uno dei giovanissimi fondatori del Club Ciclo Appenninico 1907 di Borgo San Lorenzo, decise di ampliarsi ed aprire il suo esercizio in un fondo più ampio e una volta unitosi in matrimonio con Anita Panchetti di altrettanta antica famiglia (1915), con il suo Caffè ancor più grandicello fece imparare ai suoi tre figli (Osvaldo, Renzo e Fulvio), il lavoro di artigiano pasticcere. Una volta scomparso Armido (1977), il figlio Osvaldo prese le redini con il figlio Alfredo del vecchio caffè del padre, mentre i fratelli Renzo e Fulvio avevano aperto da tempo anche loro due rinomati Bar nel Corso e in piazza Dante, lasciando poi il testimone al figlio Alfredo e questi, ancora in piena attività lavorativa, prosegue con le figlie il cammino intrapreso dal nonno e dal babbo. Sono passati cento anni (prima guerra mondiale, fascismo, seconda guerra mondiale, il dopoguerra, la ricostruzione, gli anni 50’,’60,’70, ’80, ’90 del 900, poi il terzo millennio), ma la Pasticceria Valecchi in Malacoda (una sinfonia liberty), con tutte le sue leccornie, è ancora là imperterrita a raccontarci un mondo di prelibatezze, oltre che di ritrovi che rinnovano amicizie vecchie e nuove, in un clima di un piccolo mondo che è deciso a camminare ancora, Buon compleanno caro Caffè Valecchi. Per tutti gli amici appuntamento sabato prossimo 24 settembre 2016 alle ore 18. Ci sarà anche il primo cittadino a far festa e verranno esposte antiche ricette ed immagini relative ai famosi “rinfreschi”. Ecco alcune immagini fotografiche e iconografiche inedite che abbiamo tolto dal nostro archivio. Anno 1910. Armido Valecchi giovanissimo ciclista del Club Ciclo Appenninico 1907 . Anno 1933. “Messaggero del Mugello”. Fra i tanti benefattori delle bambine orfane dell’Istituto “Umberto I°” si legge che Armido Valecchi ha offerto per le feste natalizie “un magnifico dolce”. Anno 1956. Armido Valecchi, fondatore del Caffè Pasticceria mentre sta ultimando con gli zuccherini e la cioccolata la Pieve di San Lorenzo Un articolo storico su La Nazione di Amilcare Giovannini (1956) con l’immagine della Pieve di San Lorenzo realizzata con lo zucchero da Armido Valecchi. (Foto e archivio di A. Giovannini)

 

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Commenti 9
  • Manfriani, finisce una storia borghigiana. Le tappe e i ringraziamenti

    […] del Bazar (clicca qui per l’articolo) ( ancora in essere) il centenario del Bar Valecchi (clicca qui per l’articolo) e del Bar Italia (ancora in essere), il centenario delle Tabaccherie Coppini e Nencetti, (ancora in […]

    rispondi a Manfriani, finisce una storia borghigiana. Le tappe e i ringraziamenti
    sab 14 gennaio 2017 11:44
  • Cesare

    Sono un cliente di Alfredo. Mi sono trovato sempre bene. E poi che bella storia dietro quel vecchio Caff,

    rispondi a Cesare
    mer 21 settembre 2016 09:11
  • Benedetta Valecchi

    Caro Aldo, a nome di tutta la famiglia Valecchi , vorrei porgerti i nostri pi sentiti ringraziamenti , per l'estesa cronistoria della nostra principale attivit famiglia , fondata dal nostro Armido al l'inizio del novecento. dott. Piero Valecchi.

    rispondi a Benedetta Valecchi
    mer 21 settembre 2016 04:58
  • ALDO GIOVANNINI

    Gentile signor Roberto, nel settore dell'informazione non ci sono campioni o gregari, siamo tutti uguali. Ognuno, come pu, tira la sua carretta. In risposta al lettore che si firma simpaticamente "borghigiano", gli ricordo che la Signora Durazzo che aveva offerto L. 10 per le orfanelle, era la moglie del Maresciallo Valentino Durazzo, all'epoca Maresciallo comandante della Stazione dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo. Per quanto riguarda la domanda di quanti borghigiani "doc" ci sono in paese, bisognerebbe andare a .....contargli all'anagrafe del Comune. Le prime notizie della famiglia Valecchi ci vengono ai primi del '700 ( nell'opera "l'Ultimo Mugello 1900-1920" edito nel 1994 c' un esauriente albero geneologico), abitavano e vivevano nel popolo, come usava dire una volta, di Olmi-Lutiano. Poi nella seconda met dell'800 si inurbarono in paese. Tante cordialit.

    rispondi a ALDO GIOVANNINI
    mer 21 settembre 2016 04:22
  • Roberto

    Siccome mi sono giunte alcune voci, Il mio intervento iniziale non voleva denigrare altri pasticceri, assolutamente, mi riferivo solamente allo scritto e alle storie che ci racconta il signor Aldo. Solo lui, gli altri son gregari. I pasticceri a Borgo son tutti bravi.

    rispondi a Roberto
    mer 21 settembre 2016 04:05
  • ALDO GIOVANNINI

    Gentile signor Gianni, non solo si chiamava Atto Primo Gigli, ma di soprannme veniva chiamato "piattolino". Riposa con la sua famiglia, estinta, in una cappella privata del cimitero della Misericordia. E' chiaro che "piattolino" non c' scritto!

    rispondi a ALDO GIOVANNINI
    mer 21 settembre 2016 01:24
  • GIANNI

    COME IL PROPRIETARIO DEL CAFFE' CENTRALE SI CHIAMAVA ATTO PRIMO: NON CI CREDO !

    rispondi a GIANNI
    mer 21 settembre 2016 01:13
  • TERESA

    GENTILE SIGNOR GIOVANNINI, SONO UNA CLIENTE DI VALECCHI DA ANNI. GRAZIE DI QUESTA STORIA CHE NON SAPEVO ASSOLUTAMENTE.

    rispondi a TERESA
    mer 21 settembre 2016 01:10
  • Roberto

    COME SEMPRE,GRANDE ALDO. GLI ALTRI SON GREGARI

    rispondi a Roberto
    mer 21 settembre 2016 12:08